La Cassetta di Re Gioacchino

 

 
 

 

C O N C L U S I O N E

 

   

La nostra storia potrebbe continuare un bel po', ma diverrebbe monotona, considerando la durata delle indagini e, non parliamone, quella dei successivi processi.

Le cose, comunque, in riassunto, andarono cos�: l'ispettore Federico fu il primo a ricevere un avviso di garanzia. Si discolp� dicendo la verit�, ma il barone Klagenfurt, chiamato in causa da lui, pure mentendo, fu favorito dalla buona fede del maresciallo Tiraboschi, il quale si rifiut� di modificare il proprio verbale, nel quale era scritto che, al suo arrivo, poco dopo l'incidente, le persone coinvolte erano tre e non di pi�: barone, baronessa e autista; anzi, il fatto che un ispettore di polizia fosse intervenuto pi� tardi a proporre modifiche e fatti nuovi non accertati, lo aveva predisposto sfavorevolmente.

Il taxista si guard� bene dal confessare il dolo, ma su questo punto il giudice non si sofferm� molto. Persona assolutamente casuale ed estranea, alla quale non si raccontano i fatti propri, non poteva, di ragione, essere coinvolta. Furono fatte ricerche sul carro investitore, ma non fu trovato alcun proprietario di macchina agricola disposto ad ammettere di essere passato in quel luogo, in quel giorno e a quell'ora. Ne' le confuse testimonianze dei tre superstiti furono di aiuto alle indagini.

Si appur� che il barone non aveva vinto, e si escluse l'ipotesi del prestanome quando i giornali riportarono, tre mesi dopo, che a vincere erano state le suore "orsoline" della Benincasa, con le quali il Pierini si era confidato al solo scopo di godere del loro spavento. Le buone suore avevano denunciato la vincita di loro iniziativa, soltanto dopo, per�, che il denaro era stato messo al sicuro entro la banca vaticana.

Il barone Klagenfurt gioc� bene le sue carte: tronc� subito ogni rapporto con Alessandro Manzoni e si guard� bene dal rivolgersi a un avvocato che fosse noto come difensore di camorristi. Al contrario, riprese a frequentare ambienti ebraici e la Sinagoga, verso i quali, sino a quel tempo, era stato tutt'altro che assiduo, nonostante i benefici ricevuti in tempi passati. Assunse anche un avvocato della sua religione, il quale, messo al corrente dei fatti (ma non dei misfatti) sugger� al barone di riconoscere che "probabilmente" e "si poteva ammettere" la cassetta potesse essere entrata in qualcuno dei bagagli finiti nel fuoco. In una notte di tanto impegno fenomeni psichici di rimozione potevano essere sopravvenuti .

Ci� allegger� la posizione di Federico, ma fece entrare nell'elenco dei sospettabili il presidente Vincenzo Aniello ed il notaio Gaetano Pellican�, i soli a poter disporre dei documenti giustificativi atti a promuovere un movimento bancario di vasta portata internazionale.

Donna Mafalda Augusta di San Sebastiano al Vesuvio non ricevette avviso di garanzia "come persona informata dei fatti" perch� mor� a cent'anni compiuti, senza amarezze aggiunte, e ci� fu merito proprio di Aniello e Pellican�.

Non rimase mai sola, che oltre alla normale assistenza fornita dagli enti preposti e dai volontari, ricevette l'aiuto di tutte le donne dell'Associazione, dalle quali non seppe mai di essere stata derubata di tutto, fuorch� dell'appartamento che, per testamento, lasci� a Federico e alla sua fidanzata "purch� si sposino e siano felici". Il pericolo di "arrembaggio" che lei temeva, non fu nemmeno pensato.

I magistrati, alla fine, dovettero fingere di ignorare i veri colpevoli, che essi conoscevano, ma a carico dei quali non riuscirono a trovare alcuna prova seria di colpevolezza. Il muro di gomma Klagenfurt - taxista funzion�, n� Federico, che fu lasciato libero di muoversi, riusc� mai a penetrare sino al fondo i segreti bancari di MonteCarlo.

 

 

A dire il vero un colpevole provato c'era, ed era proprio la presidentessa del Circolo, donna Mafalda, la quale, stando alla documentazione ufficiale,  nei sei giorni fra il luned� e il sabato della seconda settimana di ottobre 1999, si era recata a Londra, Amburgo, Singapore e New York, firmando e distribuendo assegni, mostrando lettere di credito.

E fu cos� che la causa fu archiviata, per "contraddittoriet� delle prove" a carico della proprietaria titolare, presunta colpevole.

Chi veramente pag�, fu Pantalone, il cui dividendo discese, spese notarili detratte, a poco pi� di tre milioni a testa, sempre "meglio di niente", poich� alla fine nessuno protest�, n� ci� imped� che a donna Mafalda fosse donato un funerale solenne "a spese del popolo".

 

 

F   I   N   E

 

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