C O N C L U S I O N I


In chiusura di questa ricerca e di questi ricordi sono doverose alcune risposte.

Fu la "Pulizia Etnica a provocare l' Esodo ?

La risposta è affermativa perché il terrore nel periodo 1945 - 1947, caratterizzato da ammazzamenti e sparizioni da parte della Polizia Segreta OZNA poi diventata UDBA, e le reclusioni, spionaggi e vessazioni di ogni genere miravano a spaventare la popolazione fiumana che per la stragrande maggioranza si sentiva italiana e non voleva diventare croata.

Ciò è provato da Milovan Gilas, braccio destro del Maresciallo Tito , che scrisse testualmente:

"Nel 1945 io e Kardelj fummo mandati da Tito in Istria a organizzare la propaganda anti-italiana. Si trattava di dimostrare alle Autorità Alleate che quelle terre erano jugoslave e non italiane. Certo che non era vero. O meglio lo era solo in parte, perchè in realtà gli italiani erano la maggioranza nei centri abitati, anche se non nei villaggi. Ma bisognava indurre tutti gli italiani ad andar via con pressioni di ogni tipo. E così fu fatto".

Tito ottenne la città, ma non il popolo fiumano che - abbandonando tutte le sue sostanze e anche i morti - scelse di conservare la sua identità italiana.

Dopo l' illusoria annessione, durata appena due anni, di Sussak, Veglia, Arbe e Buccari, Fiume dovette conoscere lo stesso destino all' incontrario, che porrà fine alla sua esistenza secolare di italianità.

Il nome della città e delle strade sarà cambiato e per quella città inizierà una nuova Storia che parte dalla tremenda notte del 3 Maggio 1945, quando furono soppressi i Dirigenti autonomisti che avrebbero potuto forse cambiarne la sorte.

Inconsapevolmente i fiumani - scegliendo l' esodo nei Campi Profughi allestiti in Italia - pagarono con i loro Beni Abbandonati gran parte del Danno di Guerra, che l' Italia fu condannata a pagare alla jugoslavia, stabilito in 125 Milioni di dollari oro.

Malgrado che il Trattato espressamente vietasse la compensazione (Art. 79, punto 6, lettera f), Italia e Jugoslavia di accordarono ugualmente di scontare il valore dei Beni Abbandonati dai Profughi.

La Commissione Finanze e Tesoro del Senato della Repubblica Italiana accertò in data 30 Giugno 1999 che il residuo credito dei profughi ammontava ancora a ben 5000 Miliardi di Lire equivalenti oggi a Euro 2.582.284.000.

Essendo avvenuto nel 2001 l' ultimo parziale rimborso di 440 Miliardi di Lire, il residuo debito dello Stato italiano verso i profughi giuliano - dalmati ammonta a Lire 4.560 Miliardi di Lire equivalenti oggi a Euro 2.355.043.000.

La scandalosa appropriazione indebita operata dallo Stato italiano a danno dei nostri Padri - purtroppo ignorata dall' opinione pubblica - è un immeritato insulto all' amor di Patria che aveva ispirato Loro nell' intraprendere l' amara via dell' esilio.

E a questa ingiustizia si accompagna l' indifferenza della Repubblica di Croazia che ancor oggi non sa apprezzare nella giusta misura la civiltà con cui i Fiumani, gli Istriani e i Dalmati hanno accettato il loro triste destino.

 

Nel 1947 quattro popoli si trovarono a fronteggiarsi per il possesso della loro terra: - in Medio Oriente, i Palestinesi - sconfitti dagli israeliani - che scelsero l' esodo e la lotta, con il risultato che ancor oggi, dopo quasi 70 anni entrambi non conoscono la pace e vivono nell' odio reciproco.

Allora i Palestinesi erano 700.000 ed oggi sono diventati 4 Milioni di sventurati alloggiati nei Campi Profughi, ubicati ai confini di coloro che essi giudicano usurpatori delle loro terre. - A Fiume, città crogiuolo di razze e culture diverse, e nell' Istria, i giuliani - metà per numero dei Palestinesi - scelsero invece l' esodo verso l' Italia in macerie con civile rassegnazione ed oggi sono in via di estinzione, sparsi sui 5 Continenti.

Non una bomba fu lanciata ne' mai fu commesso un attentato contro i Cittadini o le strutture dell' allora Repubblica Federativa di Jugoslavia.

Questo è un fatto storico molto importante che dovrebbe far riflettere le Autorità croate dalle quali un giorno - prima o poi - dovranno arrivare i dovuti riconoscimenti di comprensione e di gratitudine per il nostro comportamento.

 

Rodolfo (Rudi) Decleva

 

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