1. E. SUSMEL Fiume attraverso la storia. Milano, 1919. L.M. TORCOLETTI Le antiche colonie greche del Carnaro. Fiume… Manuale di geografia antica. Barbera, Firenze, 1879, pg. 701-702. M.CIRCI – G. CORLEONE I cantieri navali del Carnaro, nascita, sviluppi, vicende storiche legate al porto di Fiume. In “Rivista di studi fiumani”, Roma 1992, p. 35 sgg. BERTOLINI Storia romana. Vallardi, Milano, p. 270. L.G. CIMIOTTI Il lungo muro presso la città di Fiume. In “Bullettino della Deputazione Fiumana di Storia Patria” voll. I-II-III. A. BALLARINI L’olocausta sconosciuta. Ed. Occidentale, Roma, 1986, pg. 13-17. S. GIGANTE Storia del Comune di Fiume. Bemporad, Firenze, p. 1.
2. S. GIGANTE op. cit. pg. 15-26. KOBLER Notizie storiche della liburnica città di Fiume. Vol. I., p. 40.
3. A. FEST Ungheria ed il mare, con speciale riguardo a Fiume. Budapest, 1935. Per maggiori notizie sulle attività del porto di Fiume, vedi: Fiume nel secolo XV, in “Bullettino della Deputazione fiumana di Storia Patria”, 1913. S. GIGANTE op. cit. p. 28. Idem. Fiume nel ‘400. Bemporad, Firenze, 1912.
4. KOBLER op. cit. vol. II., pg. 9-10. S. GIGANTE op.cit. p. 68. ESTER CAPUZZO Da fedelissima ad irredenta: l’autonomia della città di Fiume. In “Atti del Convegno: L’autonomia fiumana (1896-1947) e la figura di Riccardo Zanella” p. 20.
5. S. GIGANTE op. cit. pg 76-77. ESTER CAPUZZO op. cit. p. 22. A. DEPOLI L’unione di Fiume alla corona ungarica ed il suo iter legislativo. In “Fiume” nn. 3-4.
6. R. TRIMARCHI Aspetti e problemi storico-giuridici dell’autonomia di Fiume ai tempi di Maria Teresa p. 99. ESTER CAPUZZO op. cit. pg. 23-24.
7. S. GIGANTE op. cit. p. 92. Dopo aver tolto Fiume all’Ungheria si era pensato di ripristinare la provincia mercantile del litorale austriaco che era stata istituita mezzo secolo prima dall’Imperatrice Maria Teresa. Questa era suddivisa in quattro circoli e prevedeva Trieste (città e territorio), Fiume (Fiume, Buccari, Cirquenizza, Fuzine, Ciubar, Castua, Laurana, Albona, Belloj, Pisino, Castelnuovo, Veglia, Cherso, Lussino); Istria (da Monfalcone a Degnano); Gorizia (Friuli austriaco). Fiume veniva perciò nuovamente sottoposta a Trieste, causa questa di grande malcontento acuito dal fatto che, sebbene fosse stato restaurato il regime di Porto Franco, l’eccessiva fiscalità, ed altre cause, determinarono un periodo di stasi economica.
8. S. GIGANTE op. cit. p. 95. Il fine era quello di nuocere agli interessi economici ungheresi privandoli di uno sbocco al mare e, con l’appoggio degli Asburgo, svincolarsi dall’Ungheria.
9. Come primo atto fu sciolto il Consiglio municipale che fu sostituito da una Consulta (OBDOR). Del malcontento e del rifiuto della popolazione al dominio croato ci dà notizia S. GIGANTE op. cit. p. 105.
10. La Gazzetta di Fiume 24.04.1961. Vennero eletti Giovanni di Ciotta, Casimiro Cosulich, Giovanni Martini, Ernesto De Verneda.
11. A. BALLARINI L’antidannunzio a Fiume. Riccardo Zanella. Edizioni Italo Svevo, Trieste, p. 46. I giovani organizzatori che trassero l’ispirazione da una rappresentazione teatrale “Romanticismo” di Rovetta, in scena al Teatro Fenice nel 1905, costituirono la Giovine Fiume, ed erano Mario Toth, Marco De Santi, Gino Sirola, Vincenzo Nascimbeni.
12. A. BALLARINI op. cit. pg. 41-42.
13. A. DEPOLI Fiume e il patto di Londra. In “Rivista di studi fiumani”, anno VII, nn. 1-2, genn.-giugno 1959, pg. 1-72. L’articolo IV del patto così fissava il confine orientale italiano: “Nel trattato di pace l’Italia otterrà Trieste, le contee di Gorizia e di Gradisca, tutta l’Istria fino al Quarnaro ivi compresa Volosca e le isole istriane di Cherso, Lussino, nonché le piccole isole di Plaunich, Unie, Canicole”. E all’articolo V, riguardo alla Dalmazia: “I territori dell’Adriatico enumerati qui sotto saranno attribuiti dalle quattro potenze alleate alla Croazia, alla Serbia e al Montenegro: nell’Alto Adriatico tutta la costa fino alla frontiera settentrionale della Dalmazia, comprendente il litorale attualmente ungherese e tutta la costa della Croazia, col porto di Fiume ed i piccoli porti di Novi e di Carlopago, nonché le isole di Veglia, Pervichio, Gregorio, Goli ed Arbe”. A. ODENICO Perché Fiume fu esclusa dai confini del patto di Londra. In “La difesa adriatica” 23-30 aprile 1955.
14. A. DEPOLI op. cit. p. 14.
15. L. PETEANI Il valore giuridico del proclama del 30 ottobre 1918 ed il principio di autodecisione dei popoli, pag. 97. In “Rivista di studi fiumani”, anno VI, nn. 3-4 luglio-dicembre 1958. Fascicolo dedicato al Plebiscito del 30 ottobre 1918, nel quarantesimo anniversario. Rivista di studi fiumani. Anno VII, nn. 3-4 luglio-dicembre 1959.
16. A. BALLARINI op. cit. p. 103.
17. S. GIGANTE op. cit. P. 183. Esprime dubbi con cui la popolazione accolse questo messaggio che non chiariva se la protezione accordata dall’Italia comprendesse solo i “regnicoli”, ossia i cittadini del Regno domiciliati in Fiume, o se col termine “connazionali” si comprendessero anche i fiumani. A. BALLARINI L’identità culturale a Fiume dal periodo austroungarico all’esodo. In “Rivista di studi fiumani”, anno XVII, n. 34, n.s., II semestre, p. 18.
18. A. DEPOLI Fiume, una storia meravigliosa. Roma, 1969, p. 111.
19. Il progetto Miller, Tardieu-Titton (progetto Tardieu) fissava il confine orientale a Volosca, attribuiva la Dalmazia continentale alla Jugoslavia, ad eccezione di Zara e Sebenico che, insieme alle isole dalmate, passavano all’Italia. Fiume, dichiarata libero municipio e porto libero, una parte del territorio giuliano, una fascia del litorale croato e l’isola di Veglia, venivano posti sotto la sovranità della lega delle nazioni. Il delegato fiumano Ossoinack presentò anch’egli un progetto che, pur vedendo Fiume annessa all’Italia, cedeva alla Jugoslavia il territorio ad oriente della linea ferroviaria Fiume-San Pietro del Carso. Gli impianti ferroviari e portuali della città sarebbero passati in affitto per 99 anni ad un consorzio amministrato dai delegati dei due paesi confinanti. R. VIVARELLI Storia delle origini del fascismo. Società Editrice Il Mulino, p. 153 sgg. A. DEPOLI Le basi teoriche del diritto di Fiume all’autodecisione. In “Rivista di studi fiumani” anno VIII, nn. 1-2, genn.-giugno 1960, p. 36. A. DEPOLI Fiume e il patto di Londra. In “Rivista di studi fiumani” anno VII, nn. 1-2, genn.-giugno 1959, p. 25. Corriere della Sera 13 genn. 1957.
20. A. DEPOLI op. cit. p. 129. F. GERRA Nella realtà storica la lettera di Sforza al Ministro jugoslavo Trumbic. In “Rivista di studi fiumani” anno XV e XVI, genn. 1968 – dic. 1970, p. 9.
21. Alla STANDARD OIL COMPANY venne venduto il territorio ed i magazzini del porto del petrolio. L’accordo tuttavia fallì per la mancata ratifica del governo Bonomi. Sul punto vedasi A. BALLARINI, op. cit.
22. A. BALLARINI op. cit. p. 57. E. APIH Italia, fascismo e antifascismo nella Venezia Giulia 1918-1943. Editore Laterza.
23. Gli accordi di Roma comprendevano anche un patto di amicizia che contemplava il trattamento delle minoranze italiane in Dalmazia e croate a Fiume; sul punto vedasi: A. BALLARINI, in “Rivista di studi fiumani anno XIII, n. 34, II. Semestre, p. 30. Il 20 luglio 1925 vennero firmate le convenzioni di Nettuno per regolare il traffico marittimo e per attuare pienamente gli accordi stipulati nel 1924 a Roma. Queste convenzioni dimostrarono quanto l’amicizia italo-jugoslava posasse su fragili basi. M. DASSOVICH Dal patto di Roma alle convenzioni di Nettuno: un periodo di difficile avvio per la provincia del Carnaro. In “Rivista di studi fiumani” anno XVII, genn. 1970, dic. 1971, p. 48. Dello stesso Autore: Fiume, Italia e Regno SHS: nei cinque anni del patto di Roma (27 gennaio 1924 – 26 gennaio 1929). In “Rivista di studi fiumani” anno XXI, genn. 1973 – dic. 1974, p. 18.
24. M. DASSOVICH Fiume e porto Baross dopo il trattato di Rapallo. In “Rivista di studi fiumani” anno VII, n. 13, aprile 1987, p. 1. A. BALLARINI op. cit. p. 130.
25. A. BALLARINI op. cit. p. 145 sgg.
26. A. DEPOLI op. cit. p. 142.
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