Keats

 

 

La Belle Dame sans Merci

 
 
 

 

 
 
 

 

Che cosa ti tormenta, armato cavaliere

che indugi solo e pallido?

Di gi� appassite son le cipree del lago

e non cantan gli uccelli.

 

Che cosa ti tormenta, armato cavaliere,

cotanto affranto e cos� desolato,

riempito � gi� il granaio dello scoiattolo,

pronto � il raccolto.

 

Vedo sul tuo cimiero un bianco giglio,

umida angoscia, e del pianto la febbre                     10

sulle tue gote, ove il color di rosa � scolorito

troppo rapidamente.

 

Una signora in quei prati incontrai,

lei, tutta la bellezza di figlia delle fate aveva,

chiome assai lunghe, e leggeri i suoi piedi,

ma selvaggi i suoi occhi.

 

Io feci una ghirlanda pel suo capo,

e pur bracciali, e odorosa cintura;

lei mi guard� com' avria fatto amore,

dolcemente gemette.                                                 20

 

Io mi stetti con lei, sul mio cavallo

al passo, e nessun altro vidi in tutto il giorno;

seduta di traverso modulava

un canto delle fate.

 

Lei procur� per me grate radici,

vergine miele e rugiadosa manna,

e in linguaggio straniero poi mi disse:

- Io t'amo veramente.

 

Nella grotta degli elfi mi condusse,

e l� lei pianse, e sospir� in tristezza,                          30

ma i suoi barbari occhi io tenni chiusi,

con quattro baci.

 

Ivi lei mi cull�, sino a dormire,

e l� sognai: sia maledetto l'ultimo sogno

fantasticato l� sul declivio

del freddo colle.

 

Vidi principi e re, pallidamente,

scialbi guerrieri smunti, color morte erano tutti

e gridavano a me: - La bella dama che non ha 

compassione, t'ha reso schiavo!                                40

 

Le lor livide labbra scorsi nella penombra, 

che m'avvertivano: - L'ampia voragine orrendamente

s'apre!  -  Allora mi svegliai, e mi scopersi qui,

sopra il declivio del freddo colle.

 

Questo � accaduto perch� qui rimasi

solo, senza uno scopo ad attardarmi,

pur se appassite fosser le cipree

e gli uccelli del lago non cantassero.

________

 

Scritto il 21 aprile 1819. Una versione diversa fu pubblicata nel "The Indicator" di Leigh Hunt, nel 1820. 

Questo poema � strettamente collegato al sonetto "On a dream" ("Su un sogno") e al quinto canto dell'"Inferno" di Dante, che Keats aveva letto nella traduzione di H. F. Cary, per cui anche la maniera di chiudere, in modo breve, l'ultimo verso di ogni stanza, � derivato dal modo di Cary di terminare il verso sciolto.

Lo stile "a ballo" � inoltre collegato con le letture che Keats aveva di Wordsworth, di Robert Burton e delle "Feriae Queene" dello Spenser.

Il poema, tuttavia, nel suo complesso, � uno fra i pi� inconsciamente spontanei della produzione keatsiana, scritto a tarda notte in una lettera a suo fratello, mentr'egli era molto stanco. Testimonianze di questo "venir di getto" provengono forse dalla infelice alterazione del testo, ch'egli permise alla versione stampata.

La disperata atmosfera d'amor funesto arieggia a un tema comune a molti scrittori del movimento romantico.

 

v. 39 - 40  -  "La bella dama che non ha compassione"  -  ("La Belle Dame sans Merci") titolo d'una lirica di Alain Chartier, una traduzione che Keats aveva letto nella edizione delle opere di Chaucer del 1598.

 

________

 

Torna all'indice italiano

Vai all'indice inglese

B A S E       H O M E