L' Ape dantesca
Inferno
|
Io son Beatrice, che ti faccio andare;
vegno di loco ove tornar desio,
amor mi mosse, che mi fa parlare
(Inf. II, 70-72)
*
Cos�, l'animo mio che ancor fuggiva
si volse indietro a rimirar lo passo
(Inf. I. 25, 26)
*
... Caron non ti crucciare,
vuolsi cos� col� dove si puote
ci� che si vuole, e pi� non dimandare.
(Inf. III. (94) 95-96)
*
Caron dimonio con occhi di bragia
(Inf. III. 136)
*
Cos� vidi adunar la bella scuola
di quel signor dell'altissimo canto
che sopra gli altri com'aquila vola
(Inf. IV. 94-96)
*
Chinai lo viso e tanto il tenni basso
finch� il poeta mi disse: che pense?
(Inf. IV. 110-111)
*
Che gran desio mi stringe di sapere
se il Ciel gli addolcia o l'inferno gli attosca.
(Inf. VI 83-84)
*
... Ci mettemmo per un bosco
che da nessun sentiero era segnato.
(Inf. XIII. (2) 3)
*
Come quel fiume, ch'ha proprio cammino
prima del monte Veso, in ver levante
... / che si chiama Acquacheta...
(Inf. XVI. 94 /-97)
*
Corridor vidi per la terra vostra
o Aretini, e vidi gir gualdane
ferir torneamenti e correr giostra,
(Inf. XXII. 4-6)
*
Come i delfini, quando fanno seguo
ai marinar con l'arco della schiena
che s'argomentin di campar lor legno
(Inf. XXII. 19-21)
[Al tempo si pensava che i delfini si accostassero
alle navi per avvisare i marinai dell'approssimarsi di una tempesta.]
*
Ch�, com'io odo quinci, e non intendo
cos�, pi� veggio e niente affiguro
(Inf, XXIV. 74-75)
*
Cos� per li gran savi si confessa
che la Fenice muore e poi rinasce
quando al cinquecentesimo anno appressa.
(Inf. XXIV. 106-108)
*
Cos� vid'io la settima zavorra
mutare e trasmutare;...
(Inf. XXV. 142 (143))
[Si intende la genia che riempiva la settima bolgia. E. Camerini]
*
Cos�, forando l'aura grossa e scura
pi� e pi� appressando in ver la sponda
fuggemi errore e giungemi paura
(Inf. XXXI. 37-39)
*