Viaggio

 

 

VIII.

 

Ho regolato la sveglia ad una mezz�ora terrestre prima dell�una e mezzo del mattino, ora alla quale mi aspetto che arrivino Giully e Mody a rassettare il relativamente non piccolo appartamento che mi � stato assegnato. Non voglio farmi trovare a letto : pertanto entro in una piccola doccia, senza trattenermici molto, e mi sbarbo. Indosso un pigiama pesante e una vestaglia, che fanno parte della mia dotazione, scendo al piano di sotto ove, ho imparato, esiste una cucinetta ; preparo un cappuccino all�italiana, con pane tostato e marmellata, e aspetto.

- Perfetto tempismo - penso - � l�una e mezza e le ragazze sono in arrivo. - Poi faccio un calcolo : la giornata comincia, su Om�ga, alle nostre tre di notte. La prima ora dura tre ore, quindi sono le sei. Pi� mezz�ora, sono le sette e mezzo. Ora perfetta per iniziare.

Guardo fuori, notte fonda. Girello per il largo vestibolo che costituisce il piano inferiore, eccessivo per una persona sola, mi risprofondo su una poltrona e penso che avrei bisogno di qualcosa di corrispondente a un nostro giornale o a un libro...Qui c�� qualcosa, ma preferisco ancora passeggiare, immergermi nei pensieri.

Di fuori, la cometa � sempre in vista, e al di l� della cometa, in situazione di eclisse, la Terra. Penso ai novanta giorni...Mody e Giully, per�, non giungono.

- Queste levate notturne non mi si confanno - rifletto - sono anziano e mi stanco...che siano in sciopero ?

Mi riadagio sul divanetto e riduco l�intensit� luminosa della stanza sino a eliminarla completamente. Mi riaddormento.

 

Mi svegliano i raggi del sole. Guardo l�orologio : sono le due e mezzo.

- Mody e Giully hanno disertato, n� hanno provveduto a farsi sostituire - rifletto, chiedendomi se non abbia, ieri, pensato male riguardo alla naturale buona disposizione di questa gente per il lavoro.

- Chiss� da chi dipende la squadra delle pulizie, e come sono realmente organizzati questi servizi - considero.

Mentre arzigogolo cos�, arrivano. Mi guardano sorridenti, come ormai vecchie amiche, mi augurano buon giorno, si compiacciono del mio buon aspetto riposato e lodano ch�io abbia gi� fatto colazione.

Sorpreso, chiedo se oggi sia festa nazionale, o il santo patrono di �Lontana�, o se sia stato ordinato uno sciopero, o cos�altro. Lo chiedo, ovviamente, come chi voglia fare dell�umorismo, ma ne ricevo altrettanta meraviglia.

- Per me � lo stesso - sbotto alla fine - per�, quando il lavoro comincia alle due e mezzo, � meglio dirlo...io vi aspetto da un�ora.

- Tre ore terrestri - penso fra me.

Ora � Mody a protestare : - E� l�una e mezzo...noi siamo sempre state puntuali... - e cos� dicendo mi agita il polso davanti la faccia, mostrandomi il suo orologio.

Altrettanto faccio io : - Ecco, sono le due e mezzo ! - Ma il risultato � una risata delle mie interlocutrici.

Il tuo orologio non � stato regolato - mi dice Giully - fammi vedere...- Cos� dicendo mi afferra il polso e lo rivolge verso il mio volto.

-  Questo pulsante - dice - dev�essere premuto una volta ad ogni dodecade, per ottenere un�ora di correzione...�Lontana� non pu� girare alla stessa velocit� della Terra, o di Om�ga, che altrimenti la forza centrifuga provocherebbe danni.

Capisco tutto, ed ora sono le due donne a consolarmi : avrebbero dovuto avvertirmi, e poi, ho ricevuto un modello vecchio. I loro orologi si correggono automaticamente.

- Avresti dovuto accorgerti - conclude Mody - che il sole, ieri, � tramontato pi� tardi.

Mody � il tipo di cinquantenne per la quale, come ho gi� scritto, qualche anno fa avrei commesso volentieri qualche peccato di desiderio. La cinquantenne che piace a me, intendiamoci, non � la curvilinea asciutta che ne dimostra quaranta, ma la formosa e ciccia che ne presenta cinquantacinque. A queste, un tempo, non sapevo resistere : oggi, invece...ahim�...

- Quali sono, in Om�ga, i rapporti uomo-donna ? - Chiedo.

Mi rispondono in due, accavallando le voci. Apprendo che, dal punto di vista sessuale, amoroso, civile e legale, l�uomo conta un bel nulla. Tuttavia la famiglia, intesa come marito, moglie e bambini, esiste e ha importanza.

- Se io chiedo un uomo per avere un bambino - mi spiega Giully - e costui non mi accetta, siamo disonorati entrambi. Se invece un uomo vuole me, ed io non lo accetto, allora ci� � giusto.

- Beh, � cos� anche da noi - commento. Capisco, per�, che c�� qualche differenza in quanto, Giully continua, in Om�ga � lecito che una donna chieda un uomo sposato, se costui ha dimostrato di saper seminare bei figli.

- E la moglie ufficiale, che dice ? - Chiedo.

- Se ne vanta, � orgogliosissima - risponde Mody.

Capisco che, forse per retaggio storico dal matriarcato, in Om�ga il diritto della maternit� � preminente e supera quello della fedelt� nel matrimonio. Il divorzio, ad esempio, mi dicono, dipende solo dalla volont� della donna.

- Io divorziai - commenta Mody - perch� non potei avere figli. Ne chiesi a molti uomini, sposati e non, ma senza successo. Mi � rimasto ancora il piacere dell�uomo, ma non ho pi� giustificazioni...cercare un uomo per divertirsi soltanto, per una donna, � squallido.

- Sicch�, qui, su �Lontana�, vivi da sola ? - Domando.

- Beh, qui siamo tutti amici, ma non vado pi� a caccia d�uomini, come su Om�ga.

- E tu ? - Chiedo a Giully.

- Io ho due figli, con nipoti gi� grandi, dispersi su Om�ga. Rimasti soli, io e mio marito abbiamo fatto domanda per questo viaggio.

- Pensate che un uomo come me, cos� anziano, possa ancora piacere a una donna ? - Azzardo.

- Si, non c�� male - risponde Mody -...Se vuoi, stasera, ti porto in citt�.

- Lo sai che a me sono proibiti i rapporti sessuali di qualsiasi tipo ? - Preciso, facendo attenzione a non abbandonare il tono scherzoso.

Le due ridono.

- Non � un grande affare per te - commenta Giully, rivolta a Mody.

- Mi arranger� - risponde - Poi mi si accosta all�orecchio - Ti va l�opera ? - Sussurra.

Mi meraviglia apprendere che in un luogo di centomila abitanti vi sia una compagnia d�opera, ma d�altra parte sono curioso di conoscere la musica omeghiana.

-  Ti verr� a prendere alle sei. Mangeremo insieme, prima di andare. -

In effetti, penso che avrei dovuto pensare a recarmi in citt� molto prima, e presentarmi alla biblioteca. Ma soprassiedo ancora. Passer� la mattina a imparare a guidare l�automobile a cuscino d�aria che ho ricevuto in dotazione. Su �Lontana� non sono previste autoscuole, si impara �a braccio�, ma esiste, tuttavia, una segnaletica che dovr� conoscere bene, specialmente per guidare in citt�. Decido quindi di passare la mattina cos�.

 

Alla met� della quinta ora, puntualissima, arriva Mody, vestita in modo naturalmente femminile, con i soli calzoni a sbuffo ma con maglia leggera, molto aderente al seno, e corpetto un po� pesante al braccio in previsione, ritengo, del raffreddamento notturno. Non ha cappello e la pettinatura � assai semplice, a caschetto.

Decidiamo di snobbare la mensa dell�aeroporto e di partire subito per la citt� Grande, distante una dozzina di minuti, poco pi� di mezz�ora terrestre, proprio quanto aveva detto Occi Micci ieri.

Saliamo sull�automobile di lei, una specie di rosso siluro a due posti che Mody conduce a discreta velocit�, senza invadere la massicciata del viottoli, salvo nei punti ammessi.

Stamane ho imparato qualcosa su questi veicoli omeghiani : essi possono evitare automaticamente un ostacolo fermo, ad esempio una roccia o un albero, ma non uno in movimento, diciamo, un pedone o un�altra automobile. Per questo motivo il centro della strada � riservato alle persone a piedi, o a veicoli non a motore, come ho gi� scritto. La modestia del traffico, specie nella campagna, consente tal scelta che altrimenti apparirebbe assurda.

Giunti al limite della citt� ci appaiono, finalmente, strade vere, larghe e asfaltate, adatte a grossi veicoli a ruote. Incontriamo anche grandi cartelli che ci comandano di immetterci nell'ingresso perimetrale pi� idoneo.

Ora il traffico aumenta, ma, in confronto alla Terra, o almeno all�Italia, sembra modesto : qualche camion a ruote, che pensavo non avrei rivisto mai pi�, pulmini, taxi e berline private.

Mody, comunque, � guidatrice pratica e, in men che non si dica, mi porta al centro.

 

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