1.

 

Riteniamo  di favorire la comprensione della filosofia  nietzscheana pubblicando una serie di citazioni dalle opere di tale Autore.  Nella prima di questa serie (opere del 1870 al 1873) Nietzsche ha meno di trent' anni, mentre da poco è finita la breve guerra franco - prussiana.

 

SULLA MORALE :

La conoscenza uccide l’ azione; per agire occorre essere avvolti nell’ illusione. Questa è la dottrina di Amleto.

La nascita della tragedia, 7°. CollezioneAdelphi,  Ed. 1972,  III, 1,  p. 55.

 

SULLA METAFORA:

Per il vero poeta la metafora non è una figura retorica, bensì una immagine sostitutiva che gli si presenta concretamente in luogo di un concetto.

Idem c.s., 8°, p. 59.

 

SULLA COSTRUZIONE DELLA CIVILTA’:

L’ uomo, crescendo ad altezza  titanica, si conquista da sé la propria civiltà, costringendo gli dèi ad allearsi con lui.

Idem c.s. 9°, p. 67.

 

SULLA NATURA DEL MONDO:

Tutto ciò che esiste è giusto e ingiusto,  e in  entrambi  i casi ugualmente giustificato. Questo è il tuo mondo ! Questo significa un mondo !

Idem c.s. 9°, p. 71.

 

SUL BELLO E LA VIRTU’:

Tutto dev’ essere razionale per essere bello, come proposizione parallela al principio socratico: ”solo chi sa è virtuoso”.

Idem c.s. 12°, p. 85.

 

SUL BUONO:

Tutto dev’ essere cosciente per essere buono  (principio socratico).

Idem c.s. 12°, p. 88.

 

MOTTI  SOCRATICI:

La virtù è il sapere; si pecca solo per ignoranza; il virtuoso è felice. In queste tre forme fondamentali di ottimismo sta la morte della tragedia.

Idem c.s. 14°, p. 96.

 

SU  SOCRATE E LA SCIENZA:

Per “idea illusoria” di Socrate si intende quella incrollabile fede che il pensiero sia in grado, non solo di di conoscere, ma addirittura di correggere l’ essere. Questa  sublime illusione metafisica è data alla scienza come istinto.

Idem, c.s. 15°, p. 100.

 

SU  SOCRATE:

Socrate è il prototipo dell’ ottimista  teorico  che,  con fede nella natura, concede al sapere e alla conoscenza  la forza di una medicina universale, e vede  nell’ errore il male in sé.

Idem, c.s., 15°, p. 102.

 

SULLA  SOCIETA’:

Non c’è niente di più terribile di una classe barbarica di schiavi che abbia imparato a considerare la sua esistenza come un’ ingiustizia, e che si accinga a far vendetta non solo per sé, ma per tutte le generazioni.

Idem c.s. 18°, p. 120.

 

SULLA SOCIETA’  IN ASTRATTO:

Ci fu un’ età primitiva dell’ uomo in cui egli viveva nel cuore della natura e in questa naturalezza aveva raggiunto  l’ ideale dell’ umanità … Da questo uomo primitivo  perfetto tutti noi discendiamo.

Idem, c.s.  19°,  p. 128.

 

SULLA  SOCIETA’  CIVILE:

Tutto ciò che noi chiamiamo cultura, educazione, civiltà,  dovrà  un giorno comparire davanti all’ infallibile giudice Dioniso.[Intende: dovrà sempre fare i conti con i nostri impulsi fisiologici, sia costruttivi che distruttivi].

Idem, c.s. 19°, p. 132.

 

SULL’ ANIMALE E SULL’ UOMO IN NATURA:

L’ animale vive in modo non storico, non è in grado di fingere, non nasconde  nulla e quindi non può essere nient’ altro che sincero. L’ uomo invece resiste sotto il sempre più grande carico del passato.

Utilità e danno della storia per la vita.  1°. CollezioneAdelphi,  Ed. 1972,  III, 1,  p. 263.

 

SULLA STRADA DELLA GRANDEZZA:

La strada che la grandezza deve percorrere per giungere all’ immortalità  passa attraverso cervelli umani,  ovvero attraverso cervelli  di animali impauriti e dalla vita corta. 

Idem, c.s. 2°, p. 274.

 

SULLA ILLUSIONE STORICA:

Chi distrugge l’ illusione, in sé e negli altri, lo punisce la natura, che è il più severo tiranno.

Idem, c.s. 7°, p. 314.

 

SULLA STORIA:

L’ eccesso di storia ha intaccato la forza plastica della vita, essa non è più  capace di servirsi del passato come di un robusto nutrimento.

Idem c.s. 10°,  p. 350,

 

SUI  GRECI:

I Greci impararono a poco a poco a organizzare il caos … fu la forza superiore della natura morale quella con cui i Greci riuscirono a vincere su tutte le altre civiltà.

Idem c.s.  10°, pp. 354 - 355.

 

SULLA SPERANZA:

Grande è la speranza di coloro che non si sentono cittadini di questo tempo … essi vogliono piuttosto risvegliare il tempo della vita per continuare essi stessi a vivere in questa vita. [Intuizione orfica].

Schopenhauer come educatore.  1°. CollezioneAdelphi,  Ed. 1972,  III, 1,  p. 361.

 

SULLA TIRANNIDE:

Dove vi sono state  possenti  società, governi, religioni, opinioni pubbliche,  insomma ovunque fosse una tirannide, essa ha odiato il filosofo solitario, giacché la filosofia schiude all’ uomo un asilo  dove nessuna tirannide può penetrare.

Idem c.s.  5°, p. 377.

 

SUL DOLORE:

L’ animale più veloce che ci porta alla perfezione è il dolore].

Idem c.s. 4°, p. 397.

 

SULLA VITA FELICE:

Una vita felice è impossibile. Il massimo che l’ uomo può raggiungere è una vita eroica.

Idem c.s., p. 398.

 

SUL VERO PENSATORE:

Il vero pensatore niente desidera più dell’ ozio.

Idem c.s. 6°, p. 425.

 

SUL FURORE FILOSOFICO:

Colui che ha in corpo il “furor philosophicus”  finirà per non avere più tempo per il “furor politicus” e si asterrà saggiamente dal leggere i giornali o dal servire un partito.

Idem c.s. 7°, p. 438.

 

 SULLA VITA :

Vita impendere vero. [attribuita a Schopenhauer].

Idem c.s.  7°, p. 440.

 

SULLO  STATO  E  I  FILOSOFI:

Lo Stato, in generale, ha paura della filosofia,  e cercherà di attrarre a sé il maggior numero di filosofi. Se però dovesse presentarsi un uomo che realmente volesse affrontare tutto, con il coltello della verità, lo Stato avrebbe ragione di escludere da sé stesso un tale uomo.

Idem c.s. 8°, p. 444.

 

SULLE  UNIVERSITA’  E  I  FILOSOFI:

Una filosofia che dimostri che si possa vivere secondo essa, non è mai stata insegnata nelle università.

Idem c.s. 8°, p. 447.

 

SULLO  STATO, LE UNIVERSITA’ E  I  FILOSOFI:

Finché esisteranno pseudo pensatori riconosciuti dallo Stato, sarà impedito, o per lo meno ostacolato ogni grande effetto di una vera filosofia …. Lasciate pure crescere i filosofi allo stato selvaggio.

Idem c.s. 8°, pp. 451 – 452.

 

SU BRUTO:

Nella misura in cui l’ asservimento alle opinioni pubbliche e  i il pericolo delle libertà aumenta, può elevarsi la dignità della filosofia. Essa giunse al punto più alto con il terremoto della repubblica morente … Bruto testimonia più di Platone la sua dignità.

Idem c.s. 8°, p. 456.

 

SU EMERSON:

“State attenti” dice Emerson,      quando il gran Dio fa venire sul nostro pianeta un pensatore. Allora tutto è in pericolo.

 

SULLE UNIVERSITA’:

Bisognerebbe scrivere sulla tomba della filosofia delle università: “Non ha mai turbato nessuno”.

Idem c.s. 8°, p. 457.

Continua

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