STEFANO  SCURLA

 

 

 

Il naufragio del bark austro-ungarico "Stefano" alla costa Nord Ovest dell'Australia.

 

(estratto dalla rivista UNINEWS dell'Universit� di Perth)

 

 
 

 

PROLOGO

 

Ricercatori dell'Universit� dell'Australia Occidentale hanno ricostruito la storia di trib� aborigene australiane, ora estinte, grazie all'opera di un gesuita raguseo, Padre Stefano Scurla.

Il lavoro descrive le vicissitudini di due marinai sopravvissuti al naufragio del Bark fiumano STEFANO, registrato a Trieste (vedi estratto del registro marittimo dell'Imperial Regio Governo di Trieste del 1875).

Il bark - tipo di veliero che non usava vele quadre sull'albero di poppa - onorava il figlio dall'armatore Nicol� Baccich - Stefano Baccich - morto nel 1864 a Trieste, dove viveva.
La tragedia del bark Stefano ebbe inizio il 27 ottobre del 1875, quando, diretto ad Hong Kong, naufrag� al largo del Capo Nord Ovest a circa 900 km al nord di Perth.

Dell'equipaggio di 17 uomini solo 10 riuscirono a sfuggire al mare in tempesta. Il calore e l'aridissima terra australe richiesero il loro tributo: i naufraghi alla ricerca di cibo e acqua perirono tutti salvo due.

I due sopravvissuti trascorsero tre mesi con gli aborigeni prima di essere salvati. Ritornati a Ragusa riferirono le loro vicissitudini allo Scurla, che pubblic� la loro storia assieme ad un glossario di parole aborigene che i due avevano appreso nei sei mesi trascorsi al Capo.

Difficilmente l'abate sarebbe riuscito ad immaginare il valore che il suo manoscritto avrebbe assunto pi� di un secolo dopo la sua pubblicazione, avvenuta nel 1876.

Il triestino Amedeo Sala AM, che vive a Perth, ha trascritto e tradotto in inglese il manoscritto italiano per poi proporlo al Dr. Alan Dench, docente del Centro Linguistico, noto studioso e autore di diversi lavori riguardanti gli aborigeni del Nord-Ovest.

Il Dr. Dench rileva che il manoscritto � unico perch� d� una descrizione molto dettagliata delle attivit� quotidiane degli aborigeni che vivevano al Capo Nord Ovest.

Il resoconto � ricco di dettagli e annota per la prima volta la lingua aborigena in uso al tempo, dando un'idea dei contatti culturali nella regione. "Il manoscritto � eccezionale per l'accuratezza con la quale registra la lingua," spiega il Dott. Dench. "In breve, il valore dell'opera di Stefano Scurla per l'antropologia, archeologia, linguistica e storia degli indigeni australiani � inestimabile."

 

Nota aggiunta dell�editor

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Malgrado il valore storico di questo lavoro tutte le associazioni degli esuli giuliani, che includono i Comuni Liberi, si sono rifiutate di pubblicare o assistere nella pubblicazione di questa opera fiumano-dalmata, che alla fine ha visto la luce del giorno grazie ad un editore australiano che l�ha riprodotta con una grande tiratura di 35�000 copie in forma riassuntiva in una edizione di lusso andata a ruba in due edizioni.

Nessuna opera storica di qualsiasi autore giuliano ha mai avuto un successo simile sia in patria che all�estero.  

 

 
 

 
 

 
 

 
 

 
 

 
 

 
 

 
 

 
 

 
 

 
 

 
 

 

 
 

 

In alto:  aborigeni da disegni originali del grande navigatore Abel Tasman.

Al centro: Antica Oceania, da disegni originali del XVIII secolo.

In basso: Abel Tasman in famiglia, con moglie e figlioletta. Poi Louis Antoine de Bougainville, James Cook con la corvetta "Resolution" nave ammiraglia della sua flotta nel secondo e nel terzo dei suoi viaggi d'esplorazione.  Cliccare per ingrandire.

 

Si ringraziano vivamente i familiari dell'ing. Amedeo Sala, (purtroppo recentemente deceduto), la redazione della "digilander histria" e la C.D.E, gruppo Mondadori. (N.d.R.).

 

I.

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