Serie di Novellistica.

Rigo Camerano

 

 

 

 

 

 

Gli avvenimenti raccontati in questa storia sono accaduti fra il pomeriggio di sabato 31 luglio e la notte del primo agosto 2004, dieci giorni dopo l'inizio del mese Leone.

Nei quaranta giorni intorno al periodo indicato, ovvero nel cuore dell'estate, Gorgo era solito uscire, con il suo guzzo adattato a lampara, dal porto turistico di Numana, ai piedi del monte Conero in quel di Ancona, non pi� di sei o sette volte nell'intera stagione; praticamente nell'anno.

Lui si portava, facendo rotta in direzione dello scirocco, sino a 7 chilometri dalla costa di Porto Recanati; indovinando anche, entro terra, le luci della Basilica di Loreto, nonch�, verso Nord Ovest, quelle del piccolo promontorio dal quale era partito. 

Arrivato nel punto prefisso, per raggiungere il quale impiegava, spinto da un fuoribordo da 15 CV, una cinquantina di minuti, faceva scorrere in mare un blocco squadrato di cemento recante un anello insieme al quale venivano trascinati sul fondo una ventina di metri di cavo di canapa che procuravano il fermo dell'imbarcazione. 

Aveva ottant'anni portati bene, salvo un malanno che lo costringeva a un controllo periodico del proprio stato di salute. Era vedovo e possedeva un appartamento moderno completamente pagato, e una figlia sposata, indipendente da lui, la quale a sua volta era madre della sua unica nipote, in et� da marito, promessa a un dabben giovane, fresco di scuola media industriale.

 

Occorre sapere che le descritte uscite notturne in barca non mettevano in apprensione la famiglia del vecchio, in quanto egli era diplomato al Nautico e aveva praticamente passato la vita su piccole imbarcazioni attrezzate, in giovent� per la pesca e poi per la ricerca scientifica, facenti capo le ultime all' Istituto di Ricerche sulla Pesca Marittima, tutt'oggi ubicato sul molo mandracchio del porto peschereccio di Ancona. 

Si sapeva che il nonno era molto prudente, e che mai si sarebbe lasciato sorprendere da un temporale pericoloso. Il solo strumento nautico che portava con s� era infatti un barometro, del quale seguiva assiduamente le escursioni, prevedendone sempre con precisione i valori di pressione verso i quali volgeva. Quanto alla bussola, aveva sempre affermato che per navigare nel Mediterraneo non ve n'era bisogno, e che in Adriatico sarebbe stato capace di raggiungere qualsiasi porto, anche con cielo coperto. 

Realmente pericolosa, ad un vecchio, sarebbe stata, piuttosto, l'uscita diurna, proprio a causa del solleone.

Per onest� occorre dire che le descritte uscite notturne del vecchio nascondevano un imbroglio: una volta spento il motore e fermato il mezzo, dava luce alla doppia lampara ad acetilene, che costituiva l'orgoglio della sua barca, ma non pescava. 

 L'armamento del guzzo era infatti privo di reti e di altri attrezzi da pesca, e questo la famiglia, fiduciosa e disattenta, non lo sapeva.

 

Quel pomeriggio di sabato 31 luglio, Gorgo mosse di casa alle 16 e trenta, diretto al molo mandracchio di Ancona, ove contava di incontrare Mondo, il figlio d'un suo amico d'infanzia deceduto, gi� padrone di peschereccio, col quale, intorno agli anni fra i Trenta e i Quaranta, aveva trascorso le cinque classi di studio al Nautico.

Nel momento di infilarsi nel sedile di guida della sua UNO, vecchia targa di Ancona, fu fermato dal volto di Alfredo, il fidanzato di sua nipote, penetrato di testa dal finestrino anteriore, dalla parte del marciapiede.

Aveva introdotto anche un braccio che recava, alla sua estremit�, sospeso a un fiocco dorato, un involucro cilestrino confezionato con arte, recante il nome della pasticceria "Jolly", di Sirolo.

Elena (il nome della nipote), si trovava, al momento a Pescasseroli, in vacanza di famiglia nel parco Nazionale d'Abruzzo, e Gorgo non si meravigli� di essere stato fermato in quel modo.

- Che c'�? - chiese al ragazzo.

- So che Elena torna domani sera, ed io domani non ci sar� - rispose costui - .

Gorgo non chiese particolari, e il ragazzo continu�: - Sar� a Roma... (per gare sportive)... e vorrei che lei desse... - trattenne un poco la voce facendo oscillare l'involto accanto al capo di Gorgo... - queste paste ai genitori  di sua nipote, con le mie scuse.

- Ragazzo ammodo - pens� Gorgo, e a voce alta, aggiunse: - Le metter� in frigorifero, e domani saranno pi� fresche di adesso.

- Sono dodici paste - concluse Alfredo, e il vecchio ringrazi� appoggiando il vassoio sul sedile anteriore libero, mettendo subito in moto, senza spiegare dove stava andando. 

Part�, e dopo una mezz'ora vide Mondo sul molo mandracchio, appena sceso dal motopesca "Giuseppa". 

"Mondo" non era il diminutivo di "Raimondo", ma un nome completo che significava, appunto "redento, purificato, perdonato dei peccati". Frequente al tempo del Papa - Re, oggi un po' meno. 

Avrebbe per� potuto essere anche un nome anarchico auspicante a una futura repubblica universale.

Costui lo riforn� di sei sgombri grandi, da poco acchiappati, e del pieno di ghiaccio, col quale Gorgo riemp� il contenitore termico che, in quelle occasioni, portava sempre con s�. Tutto gratis, per amicizia. A sue spese aggiunse quattro merluzzi, presi ad un banco, e sopra il tutto mise l'involto della pasticceria.

Poi ringrazi� e ripart�, senza fretta, non curando che l'abbinamento sgombro - merluzzo avrebbe potuto far sorgere dubbi sull'autenticit� della sua pesca a lampara.

Raggiunta nuovamente Numana, lasci� la macchina sul lastricato dell' anteporto, che gi� in quel pomeriggio di sabato estivo cominciava a riempirsi, e se ne torn� a casa a piedi, a spicciare le ultime faccende prima della partenza: prepar� una piccola cena di pane e coppa, con un quartino di rosso del Conero, una borraccia d'acqua, due pesche e quattro albicocche. 

Si cambi� d'abito: calzoni a tre quarti e maglietta a strisce trasversali, pi� una tuta gialla di riserva composta da saloppette e giacca impermeabile, che sarebbero andati bene con temperatura molto pi� fresca. Non si risparmi� nemmeno un berretto da pioggia.

Avrebbe voluto deporre le paste in frigorifero, come aveva promesso, ma si accorse di averle dimenticate in macchina, fortunatamente nel ghiaccio. Non diede, pertanto, importanza al fatto, e, arrivate che furono le venti e trenta (in ora legale), si mosse armato di borsa, e poi, raggiunta un'altra volta la UNO, riprese la termica e, cos� caricato, raggiunse l'affollato molo d'attracco. Sleg� il cavo d'ormeggio, mise in moto e part�, alla minima velocit� possibile, che il porto turistico di Numana, non solo in piena stagione, � sempre zeppo.  

Il sole, ancora sul limite delle colline, avrebbe fra poco lasciato spazio alla luna piena che, si sapeva, avrebbe dominato la notte.  

Superati i fanali d'imboccatura, Gorgo acceler�, ma, da buon marinaio, non al massimo.

Come di gi� sappiamo, si ferm� dopo una cinquantina di minuti: le ombre avevano  conquistato il mare, ma la terra a occidente restava illuminata dalla civilt� degli uomini. 

La luna, regina  dell'orizzonte, coronata da poco, facea pompa di rosso in ampia sfera, ma rischiarava scarsamente. La lampara era accesa in entrambe le luci, ma una Gorgo l'aveva girata a illuminare s� stesso.

Verso le Ventidue, l'aria era ancora calda e le onde, che nell'inizio di settimana si erano infuriate e avevano guastato i bagni di mare a molti, si erano adesso completamente calmate e cullavano gradevolmente l' imbarcazione. L'assenza di vento rendeva sufficiente l' abbigliamento di terra, e il vecchio prevedeva che la temperatura dell'aria sarebbe rimasta tale sino alle due o alle tre del mattino.

 

Gorgo tir� fuori il pane, la coppa e il vino, e cominci� a masticare e a bere, fin quando decise che fosse tempo di liberare la frutta. Fu allora che gli venne in mente il vassoio delle paste, prigioniero nel ghiaccio della borsa termica.

- Chiss� che tipo di paste ha comprato Alfredo - pens�, e prima ancora di aver chiuso il pensiero, per lapsus manus, come direbbero gli scacchisti, il vassoio fu portato in bella evidenza sotto la luce della lampara.

- Non dovrei farlo - continu� a pensare - ma se tirassi un po' verso destra o sinistra i nastri incrociati, potrei sfilarli e poi rimetterli a posto senza dare sospetto... scotch non ce n'�... - Mentre cos� pensava, l'involto lucido se ne usc� e a Gorgo apparve il vassoio di cartone bianco compresso, fragrante nella magnificenza del suo contenuto freschissimo.

- Vediamo un po'... - pens� ancora, e cont� le paste - Sono realmente dodici, in due file da sei... non tutte diverse, perch� un buon pasticcere non vuole che i bambini litighino per le preferenze... - vediamo... tre bign� con glassa esterna colorata... una scura, una chiara, una rosa... due sfoglie grandi... tre patatine, due diplomatiche con nevicata di zucchero a velo e interno di creme a strati, due bab� liquorosi...

- Da quanto tempo non ne mangio - prosegu� - e ricord� di quando, una decina di anni prima, ne aveva consumati due, in un bar, con Gianquinto.

- Fu da prima che mi ricoverassero all'ospedale - e il pensiero corse a Gianquinto, altro vecchio compagno, morto da poco. 

- Era onesto - pens� - ma aveva la capacit� di deprimere chi lo incontrava... non so se lo facesse apposta ma, appena ti vedeva, non ti chiedeva "come stai?"... Ti guardava in faccia e, ostentando sorpresa esclamava: - Ti vedo  muffo, cosa � successo? E a quel punto era difficilissimo rispondergli "Bene, grazie", occorreva inventarsi un malanno. -

Osserv� la bign� glassata al cioccolato.

- Chiss� se nell'interno ci mettono il cioccolato o la crema vaniglia - pens�, e cos� cogitando, pian piano la scoperchi�.

- Dentro c'� crema gialla... se la mangio le paste restano dispari... mhmm, non � male... vediamo la glassa gialla... contiene cioccolato, come previsto... ma adesso ho le mani appiccicose e devo lavarle con l'acqua di mare... Le paste rimaste sono ora dieci... e se le restituir� aggiustate, cinque pi� cinque, nessuno se ne accorger�. -

Ricompose le paste nel vassoio, cercando di pareggiarle, cinque pi� cinque... ma si accorse di aver lavorato con mani gocciolanti acqua  salata. 

- Fan culo - esclam� a voce alta e, sgomento, prese l'ultima bign� rimasta, la scoperchi� e  conficc� la lingua nella glassa esterna, al pari di  un formichiere in una tana d'insetti.

- Si sente il sale... non c'� nulla da fare - comment� alla fine, e rimase a osservare il vassoio con meditabonda fissit�.

- E' colpa mia - concluse - Ne riacquister� altre dodici nella stessa pasticceria e metter� in frigorifero le nove rimaste... non facciamocene una croce.

Si distese sul fondo appoggiando la schiena a un sedile, in un modo che sarebbe riuscito scomodo a chi non ne fosse gi� pratico per abitudine.

Gorgo aveva un pensiero suo personale, che mai aveva confidato ai suoi compagni di lavoro: quando stava cos�, tutto sul fondo, a gambe tese e schiena appoggiata alla panca, contava l'onda. Poteva, infatti, in quel modo, apprezzare un fenomeno fisico che normalmente sfugge a chi viaggia per mare velocemente o a chi, pur fermo, pu� avere il capo ad altri pensieri.

L'oscillazione di un natante che, in mare aperto, resta fissato ad un unico cavo, se il vento non � teso segue una via di mezzo fra il beccheggio e il roll�o, la quale  non � costante, ma passa da un massimo a un minimo, sino a fermarsi per il tempo di un'onda, e quindi riprendere da un minimo a un massimo.

E' una cosa che, in oceanografia, conosce chi lavora con i grafici di marea: l'insieme delle piccole oscillazioni d'onda non � coerente ad un piano, ma s'alza e si abbassa creando a sua volta un'onda invisibile all'occhio, rilevabile per� al senso, o a uno strumento grafico.

Per Gorgo, tuttavia, il fenomeno era una novit�, e a lui piaceva contare le oscillazioni, anche se poi non prendeva appunti. 

Aveva scoperto che il numero completo di tali oscillazioni variava, a seconda della direzione dominante dell'onda. Ne deduceva che la natura nasconde sempre qualcosa al di l� di ci� che lascia vedere, e che il panorama che ci circonda assume aspetto molto diverso se ad osservarlo � una persona umana, un'ape, un pipistrello senz'occhi, o un copepode completamente sommerso. 

- Una qualche importanza tale cosa dovrebbe averla - concluse - ma non seppe dare continuazione a questo pensiero. 

Il rumore del salto di un pesce sulla superficie del mare gli fece venire in mente che nessun animale marino avrebbe potuto, una volta compiuto il salto, precipitare al pari di un uomo che cada da un grattacielo.

-  Si dice - pens� - che un uomo in punto di morte, precipitando, ripassi in un rapidissimo riassunto mentale, tutta la propria esistenza... Ci� per� non pu� essere, perch� il ricordo di una vita non pu� che durare una vita, o almeno, levato il sonno, i due terzi della medesima. -

-  Potrebbe soltanto esserci - riflett� ancora, qualcosa di centrale che la riassume... ma cosa? 

- Forse il fondo del carattere, ma neanche questo � sicuro, a meno non si considerino vere forme di malattia, deformazioni, quelle, ad esempio che possono condurre un uomo a diventare assassino... Ma non siamo tutti assassini...

- Ed anche le cose centrali, che valore possono avere?... la mia vita sarebbe stata molto diversa se non mi fossi sposato o se avessi sposato un'altra donna, o se avessi accettato di lavorare in Africa, o se avessi vinto una grossa somma alla lotteria... per quanto sia giusto gravare gli uomini di responsabilit�, ci sono troppe altre cose, oltre il sangue e la terra, a rimanere casuali.

Cos� pensando si adagi� meglio al fondo e cominci� a contare le oscillazioni: ne cont� diciotto sino al punto di stasi, e poi altre diciotto sino alla nuova massima escursione. Una serie lunga per un vecchio fantasioso che infatti non riusc� a controllare il risultato ripetendo la conta.

La luna, intanto, si era innalzata nel cielo e inargentava il mare sul meridione, confondendo la vista delle luci a terra.

A Gorgo venne un poco di sonno, e con esso il desiderio di spegnere le luci delle due lampade, ma se ne astenne perch� la cosa, oltrech� proibita dalla legge, sarebbe stata anche molto pericolosa, cos�, in mezzo al mare.

Si ricord� di quand'era bambino e aveva paura del buio. Le donne dei suoi tempi, gi� dall'infanzia, gli avevano riempito il cervello di fantasmi, streghe e diavoli, ed alla notte il miagolare dei gatti in amore lo terrorizzava.

Un giorno il nonno gli aveva detto: quando sei solo al buio, pensa di avere alle spalle un buon soldato che ti protegge... non una persona di fantasia, ma qualcosa che esiste realmente e che non sia corruttibile... ad esempio la morte. Proprio la Morte con la falce, che quando il diavolo la vede fugge, perch� sa che anche lui pu� morire. Da quel momento Gorgo bambino cominci� a sentirsi realmente protetto e non ebbe pi� paura delle panzane, anime, diavoli e streghe che fossero. 

- Cosa ho imparato in ottant'anni di vita? - pens� ancora, e riflett�: - Ai bei tempi del Nautico ero un fulmine in trigonometria...oggi tremo a riaprire le tavole dei logaritmi... Le cose che si dimenticano sono sempre di pi� di quelle che si sono apprese, n� il sangue al cervello arriva liscio come una volta.

- Tutta la mia saggezza di vecchio consiste nel sapere che le generose illusioni dei giovani saranno impossibili a realizzarsi... e so che � male pensare a ci�... In fondo, cosa siamo noi anziani? Terreno di caccia preferito da truffatori e peggio... il succo � questo... ma, abbandoniamo questi pensieri. -

Riapr� il contenitore termico e il cartoccio delle paste salate ritorn� bene in luce.

- Ruber� questa veneziana - pens� - ed anche questo bab� al liquore. - 

Tolte le tre bign� gi� consumate prima, le paste rimasero sette.

Gorgo torn� a riflettere sul valore della vita.

- La morale non � una scienza esatta - pens� - cos� come non lo � l'uomo e come, almeno per noi umani, non lo � Dio. Penso che, quando mi presenter� al gran tribunale e dir�: non ho ammazzato, non ho rubato, ho sempre fatto il mio dovere di cittadino, la cosa non far� grande impressione al giudice.

Un magistrato dimostrer� tutto il male compiuto dal mio buonismo, un altro tutto quello provocato dalle mie cattiverie.

Le variabili ambientali sono gi� troppe: oltre alla terra e al sangue, agli usi e ai costumi,  miserie e ricchezze, salute e malattie, disgrazie e fortune... Ad esse possono aggiungersi le casuali individuali: l'essere sciocchi o furbi, stupidi o intelligenti, sensibili od insensibili, pigri o volonterosi... e tanti altri parametri ancora. Se tali variabili fossero soltanto sette, come le note musicali, mescolandole insieme potremo farne una eternit� di concerti.

- Penso tuttavia che un tribunale ci debba essere, anzi, che sia costantemente in seduta, e che noi stessi, a ogni attimo, ne giustifichiamo  il giudizio... Poich�, non sarebbe giusto tornare alberi, o amebe... e ritengo che ogni uomo abbia il suo numero... 

Divag� ancora e concluse che la giustizia di Dio si sarebbe potuta vedere solo in tempi assai lunghi. Poi il pensiero torn� alla famiglia: come di gi� sappiamo, gli rimanevano una figlia maritata, e una giovane nipote promessa sposa.

- Avrebbero bisogno del mio appartamento - aggiunse - ma, per essere pi� felici,  non con me dentro.

Fu attratto da un'altra pasta, la sesta: una patatina farcita di cioccolato e di crema nocciola spalmata su un composto morbido di pastella dolce pressata a sfera.

- Potrei lasciar loro l'appartamento, ed io ritirarmi in una buona casa di riposo... nella provincia ce ne sono di ottime. -

Riflett� che a stabilire la qualit� di una casa di riposo � principalmente lo stato di salute, spesso mentale, dei pensionanti.

- E' un lavoro gravoso per il personale responsabile, e non tutti ne sono all'altezza. -

Mise in bocca la settima pasta: un'altra patatina, tutta intera.

Guard� il cielo: la luna toglieva luce alle stelle. La mezzanotte era passata ormai da due ore, ma la nottata, priva di vento, rimaneva calda. Diede un'occhiata alla tuta, ancora composta entro la borsa.

- Non ho bisogno di coprirmi oltre - pens�, e si accorse che il sonno sopravveniva. Ritorn� il desiderio di spegnere la lampara, e questa volta la spense realmente. Sapeva che le prime luci d'aurora non avrebbero tardato a illuminare l'oriente. 

Normalmente Gorgo metteva in moto per il ritorno, dopo avere ammirato lo spuntare del sole sul mare. A volte, quando l'onda cresceva, partiva prima e godeva l'alba con la barca in movimento.

A dispetto del buio, fu attratto ancora dal vassoio delle paste, che ormai si era quasi ridotto a un terzo. Afferr� l'ultimo bab�, che mise in bocca completamente, schiacciandolo contro il palato per farne uscire il liquore al ruhm, e infine, vinto quasi dal sonno, si adagi� meglio e mise la testa sotto il sedile, proteggendola con la tuta impermeabile sulla quale l' appoggi�, a mo' di cuscino. Luci di altri natanti intorno, non se ne vedevano.

Ingoiata che ebbe l'ottava pasta, Gorgo cadde in un sonno molto tranquillo che al sopraggiungere della luce sprofond� in un coma pesante che fu scoperto soltanto al mattino del luned� successivo, circa trenta ore dopo, da un peschereccio che fu costretto a fare segnali disperati per far deviare la barca dalla propria rotta, sino a doversi fermare lui stesso.

Il cadavere non fu toccato, ma il guzzo fu legato alla poppa del motopesca, che fece rotta verso il porto di Ancona. A met� strada sopraggiunse una lancia di carabinieri che prese in consegna la barca di Gorgo.

 

Furono sviluppate diverse ipotesi, centrate in parte sulle domande riguardanti il vassoio di paste, avviato e non finito.

Le paste furono analizzate e trovate prive di sostanze estranee a quelle doverosamente previste. Tuttavia il pasticcere fu interrogato e l'acquirente scoperto.

Si continu� a ragionare: come mai l'involto era stato aperto? Il vecchio Gorgo, gentiluomo all'antica, non l'avrebbe mai fatto. E allora, chi c'era stato con lui nella barca, quella tragica notte? Chi era scappato abbandonando il festino e le paste non consumate, mentre il vecchio era colto da malore mortale? C'entrava forse una donna?

Alla fine il caso fu risolto dalla testimonianza volontaria del medico Clavelli, che conosceva il cadavere essendo a capo del reparto di diabetologia dell' Ospedale civile di Osimo, entro il quale Gorgo era stato in osservazione per anni.

La spiegazione, pertanto, si rivelava semplice: Gorgo aveva aperto il vassoio di sua iniziativa e aveva mangiato otto paste dolci, le quali gli avevano procurato il coma diabetico.

Il parroco della chiesa del Cristo Re, in Numana, in mancanza di prove certe non accett� l'ipotesi del suicidio. Il funerale fu pertanto officiato con rito cattolico completo di messa, e con la partecipazione di alquanto popolo.

L'appartamento di Gorgo pass� in eredit� alla di lui figlia e da costei agli sposi i quali, gi� dal successivo ottobre, misero in cantiere un figliolo che, fu calcolato, sarebbe nato nel mese Leone 2005, pi� o meno alla data della morte casuale del bisnonno.

Alla fine, i saggi scoprirono che le onde del mare sono rotonde.

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31 luglio 2005. Postdatato di un anno.

 

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Novella ispirata dall'epigramma (23) VII, 731 di Leonida da Taranto. 

Si veda: POESIA, Bozzetti 2.

 

 

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