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Il testo integrale del ddl Gelmini approvato il 30 novembre 2010 Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al disegno di legge sull'universit� del ministro Mariastella Gelmini. Entro 180 giorni le universit� dovranno rivedere i loro statuti, snellire consigli di amministrazione e senato accademici, ridurre le facolt�, inserire personale esterno nei nuclei di valutazione. La riforma Gelmini pone fine ai concorsi pilotati per il reclutamento dei docenti; per questi scatta l'obbligo di fare 1.500 Ore all'anno, di cui 350 dedicate alla didattica. Il ddl si compone di 27 pagine e 15 articoli, che sanciscono la durata di massimo otto anni della carica di rettori, eletti dai professori, valutazione dei docenti da parte degli studenti e un fondo per il merito degli universitari.
Disegno di legge in materia di organizzazione e qualit� del sistema universitario, di personale accademico e di diritto allo studio
Titolo I
Titolo II
Titolo III
Titolo I
Articolo 1
1. Le universit� sono sede di libera formazione e strumento per la circolazione della conoscenza; operano, combinando in modo organico ricerca e didattica, per il progresso culturale, civile ed economico della Repubblica.
2. In attuazione delle disposizioni di cui all'articolo 33 e al Titolo V della seconda Parte della Costituzione, ciascuna universit� opera ispirandosi a principii di autonomia e di responsabilit�, anche sperimentando modelli organizzativi e funzionali sulla base di specifici accordi di programma con il Ministero dell�istruzione, dell�universit� e della ricerca, di seguito denominato �Ministero�.
3. Al fine di rimuovere gli ostacoli all�istruzione universitaria per gli studenti meritevoli, anche se privi di mezzi, il Ministero programma e monitora specifici interventi per la concreta realizzazione del diritto allo studio e la valorizzazione del merito.
4. Il Ministero, nel rispetto della libert� di insegnamento e dell�autonomia delle universit�, fissa obiettivi e indirizzi strategici per il sistema e le sue componenti e ne verifica e valuta i risultati secondo criteri di qualit�, trasparenza e promozione del merito, anche sulla base delle migliori esperienze diffuse a livello internazionale, garantendo una distribuzione delle risorse pubbliche coerente rispetto agli obiettivi e indirizzi nonch� ai risultati conseguiti.
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