ANALISI  DEL  VALORE   MORALE

 

Come per gli altri file, anche questo riguarda il pitagorismo e non presume riesumazioni, che altrimenti ce ne andremmo sul mille pagine e più. Io stesso ho già scritto su questo argomento nel mio sito intitolato al pitagorismo, forse con dispersione di argomenti.

Il Pitagorismo e l’ Orfismo, come filosofia e religione, non possiedono (e non intenderanno possedere, nel futuro) obbligazioni morali scritte di Scuola. Il numero ionico, scoperto nel tempo di Filolao verso la metà del quinto secolo a.C. fece pensare alla possibilità etica di una strada aperta verso una concezione veramente positiva  del mondo, opinione diffusa che però si perse subito.

Per l’ Orfismo, comunque, l’ uso della morale nel mondo futuro sarà legato, per conseguenza logica,  alle leggi civili dei territori. Si deve intendere, secondo  leggi democratiche.

A questo punto può sorgere l’ obiezione:  quale dovrebbe essere il ruolo dell’ Orfista in una Società civile?  Se lo si intende come religioso.

La Società civile, oggi, nell mondo, è tutta figlia della “Civiltà del Vincere”. Il cittadino Orfista sarà invece desideroso di vivere in una “Civiltà Associativa”. Per cui egli sarà portato dalla sua educazione pitagorica, ad occuparsi di conoscere leggi ed usi dei territori fuori dal suo. Probabilmente, qualcosa ci sarà da imparare  da tutti. In breve, qualcosa di diverso dal desiderio naturale della  competizione.  Cosa però che potrà ottenersi soltanto in un mondo educato a libertà e pace, con leggi rinnovate in economia. Ciò che si chiede oggi al filosofo (oggi 2014) è solo un prender coscienza del problema.

Nietzsche, in fondo, aveva ragione: tutta l’ opera della sua vita (pure con espressioni contraddittorie e controproducenti)  è stata dedicata a far comprendere un principio morale basilare, oggi fatto proprio dalla Civiltà orfista e pitagorica: la giustificazione metafisica non può garantire  la Verità, ne’ imporre alcuna legge. La conseguenza logica del credere in un Dio purificato dalla fiaba, invece può farlo. Intendo, sacralizzando l’ emanazione. Credenti sinceri possono facilmente accordarsi, in tutte le parti del mondo, anche a dispetto di vecchi costumi  che spesso, comunque, dovrebbero considerarsi  validi, come,  ad esempio, i dieci comandamenti. Che, dal Vecchio Testamento, sembrano comunque debbano essere considerati validi solo per noi, più che per chi li ha espressi.

In ogni modo il noumeno morale del pitagorismo, e dell’ Orfismo insieme, è dato dal rispetto (e dalla sacralizzazione religiosa) che essi  hanno, per la “emanazione”, ovvero per la la natura. Perchè dalla natura nasce automaticamente lo sviluppo dell' anima. Cosa che comporta automaticamente il dovere al rispetto umano in totale.

Quindi pitagorismo e orfismo non hanno bisogno di seguire alcun libro sacro, di creare una gerarchia sopra quello, di definirsi “i buoni”.

Il male lo si può fare anche involontariamente. Le buone intenzioni del Papa in Palestina, ad esempio (e di molti altri prima di lui) hanno provocato le catastrofi della  nostra epoca storica..

Obbligare al non ammazzare o al non rubare (attraverso comandamenti) diventa vano quando la difesa di una  presunta Verità la si ritiene assoluta e ci costringe a qualsiasi scelta morale, pur di non perderla.

Infine, tutte le leggi morali provenienti dalla religione (da qualsiasi religione) possono trovar posto in un codice. (In realtà lo hanno già trovato, sebbene si finga che così non sia).

Repetita:  Se io trovo Dio in me stesso e sento la musica di Dio attraverso il pensiero di Orfeo, nessuno può obbligarmi a intendere il sacro esclusivamente nel modo nel quale lo intende lui.

Nemmeno un altro Orfista. Il quale non è uno schiavo della divinità: bensì, religiosamente, un nobile senza titolo, che però si propone, nel tempo, di esser riconosciuto  tale. Non teme l’ Inferno. L’ Inferno esiste già nelle difficoltà della vita. La Civiltà del Vincere lo promuove.

Avrei finito ? Forse sì.

Però dubito che questi miei desideri morali potranno diffondersi facilmente. Ma se domani, nell’ ipotetico, dovessero trovar campo, ritengo che anch’ essi potrebbero  rischiare la contraddizione. Molto dipenderà da chi se ne impadronirà. Una gerarchia ecclesiale orfista, (o un pitagorismo clericale), li ucciderebbe subito. Ciò per il semplice fatto che qualsiasi gerarchia religiosa non ha bisogno di credere in Dio. Gli basta rappresentarlo. Ciò che interessa a chi lo manovra è conquistare il diritto alla “pura libertà (non intendo il  Papa). Pertanto l’ Orfismo non avrà bisogno di sacerdoti. Qualche tempietto a conduzione privata gli basterà.

Enrico Orlandini, 2 agosto 2014.

 

(esci)