Le  favole  di  Selene

 
 
  

 

T i - kk�

 

 

 
 
 
 

Ti-kk� era una bimba della trib� india degli scalpi biondi, nota per la bellezza dei suoi capelli dorati che lei amava tenere sempre legati a treccia, in innocente contrasto alle leggi della propria trib� che li volevano, per donne e uomini, sciolti e fluenti, ordinati soltanto da una fascia che avvolgeva loro la fronte.

Ti-kk� non era una bimba qualsiasi, ma la figlia stessa del re, o se si vuole del capo A-kum, suo unico genitore, da che la mamma era morta. Il suo nome, nel musicale linguaggio della propria trib�, significava "bocciolo di rosa rossa".

A-kum era un padre amorevole e comprensivo, che sapeva distinguere la forma dalla sostanza, tuttavia era anche il responsabile della legge, costretto quindi ad imporre a tutte le fanciulle i capelli fluenti.

- Metti almeno una fascia intorno alla fronte - implorava, fra il disperato e il paziente, alla propria figlia - o altrimenti lo stregone trover� un argomento contro di me. Sai bene che i capelli a treccia li portano le donne della trib� ka-tt�, nostra secolare nemica.-

Ma per quanto suo padre dicesse, implorasse, e infine la gridasse e minacciasse, nessuno riusc� mai a convincere Ti-kk� a sciogliere i propri capelli, n� a sopportare una fascia sulla fronte.

Tanto insistette che lo stregone intervenne, e con grande dolore del padre riusc� ad accusarla di ribellione alla legge e ad esiliarla nella grande e oscura foresta dei monti neri del Sud Dakota, poich� � proprio l� che si sta svolgendo la nostra storia.

Ti-kk� aveva soltanto otto anni, e nessuno le aveva insegnato a distinguere i frutti buoni da quelli cattivi. Rimase cos� un mese intero a nutrirsi di sole bacche di ribes e more, le quali erano le uniche che le piacessero. Per sua fortuna i frutti velenosi sono amari, e quelli di pungitopo difficoltosi a raccogliersi.

Passato un mese, nel quale, praticamente, aveva osservato il digiuno, vide avanzare verso di lei un gigantesco gatto, che cos� grande non l'aveva mai visto.

Era il gatto mammone, temuto un po' dai bambini, ma in realt� assai vecchio, buono e saggio.

Ti-kk� si spavent� nel vederlo, ma l'animale, per rassicurarla, parl� per primo.

- Chi sei? - le chiese, con tono tranquillo.

- O chi sei tu? - rimand� Ti-kk�, e il gatto le confid� di essere un campione mandato dagli d�i  a rappresentare tutte le creature animali simili a lui.

- Anch'io sono figlia di re - si lament� Ti-kk� - eppure eccomi abbandonata. - e raccont� la faccenda dei capelli e di come il padre suo e i grandi saggi della propria trib�, pure amandola, fossero stati inflessibili nell'applicarle l'esilio. Senn�, come avrebbero fatto a distinguere il loro popolo da quello della trib� Ka-tt�? Come altrimenti avrebbero potuto fare ad esso la guerra?

- Non sta bene disobbedire alla legge - comment� il gatto mammone - ma nemmeno � giusto infierire contro chi, con giusta ragione, ne scorge i limiti. - Nessuna legge � eterna - concluse infine, e lo disse con sicurezza, poich� aveva mill'anni e nella sua vita ne aveva viste gi� troppe.

-Vieni con me - le disse infine, e condottala fuori dalla foresta, la port� nella estesa radura d'erbe commestibili ove pascolavano i bufali; l� la educ� alla saggezza, le fece fare prove d'intelligenza, memoria, elasticit� d'intelletto, le insegn� tante altre  cose sul cielo, la terra, il mare, la vita dei vegetali, degli animali e degli uomini.

Quando le ebbe insegnato tutto, e fu convinto che Ti-kk� aveva appreso per bene ogni cosa, le consegn� un piccolo scettro magico, con il quale lei si ripresent� alla sua trib�, la quale, non solo la riconobbe e l'accolse, ma anche le consent� di acconciare i propri capelli a suo piacimento. Anche il capo della trib� nemica dei Ka-tt�, conosciute che ebbe  le ragioni della giovane principessa,  consent� al suo popolo di tenere le chiome slegate, e tutti si accordarono per non farsi pi� guerra. N� da quel giorno pi� nessuno fu cacciato nel bosco.

La morale di questa storia � che nulla sta fermo e che ogni legge proviene dalla saggezza umana, per cui, quanto pi� intelligenti, colti e umani saremo, tanto pi� buone leggi potremo avere.

 

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