Un po' di Oceanografia

 
 

Marusela Granell.  New York Art Magazine.

 

Il termine significa "descrizione dell'Oceano" e sta in sinonimo con "Oceanologia". Entrambe i termini, comunque, si riferiscono al logo, ovvero alla conoscenza ragionata dell'argomento.

L'Oceanografia propone lo studio dell'ambiente marino nel proprio insieme e coinvolge necessariamente altre scienze quali la fisica in tutte le sue connessioni e particolarmente nella dinamica (anche atmosferica); la geologia, la chimica e la biologia fra le pi� importanti.

Siccome la Biologia (logo della vita) sconfina molto sia nel campo extramarino  che terrestre, e la Chimica vi entra soprattutto nella manualit� operativa, il titolo di "oceanografo" � assunto normalmente dai fisici, i quali si interessano alla descrizione matematica dei bacini oceanici (area geografica, profondit�...), alle propriet� estemporanee dell'acqua di mare (salinit�, temperatura...), ai rapporti negli scambi di energia fra Oceano e Cielo (moti ondosi, correnti, maree...), ai sedimenti che ricoprono il fondo del mare e al conseguente studio dei sottostanti strati di crosta terrestre.

Naturalmente, anche i biologi marini sono oceanologi, in quanto hanno necessit� di conoscere i rapporti fra gli esseri viventi che abitano il mare e il tipo di ambiente acqueo che li delimita.

Ad esempio, numerosi animali marini  (detti stenotermi, stenoalini, e stenobarici), legano la propria vita alla costanza della temperatura dell'acqua, o a quella della salinit�, o a quella della pressione (profondit�). Molti altri, detti nectonici, grandi nuotatori, quali gli sgombri e i tonni..., o i mammiferi (delfini, capodogli, balene... Si veda, in precedenza "L'Ambiente marino") percorrono il mare in lungo e in largo, anche se anch'essi sono spesso legati a determinate rotte ed a necessit� di riproduzione che li conducono in luoghi a loro pericolosi, conosciuti dai predatori, anche umani.

Nel campo della vita, spesso, le eccezioni superano le regole, per cui non � possibile farsene un'idea chiara senza consultare numerosi libri ed attenersi all'opinione di seri specialisti.

Uno studio approfondito della materia, sia fisica che biologica, inizia normalmente dall'Universit�. Tuttavia non fa male, anche alle menti pi� giovani, occuparsene un poco da subito.

 

Lo studio dell'Oceanografia ha origini molto antiche e risale consapevolmente a Pit�a, navigatore greco di Marsiglia, del IV secolo a.C.

Per quanto sia in uso citare fenici e focesi, per indicare i pi� antichi e coraggiosi navigatori dell'antichit� (lo furono per� anche i cretesi, i cartaginesi, e in un caso particolare, gli egiziani), essi non furono tuttavia studiosi consapevoli, quale invece Pit�a fu.

 

Trascorsa l'epoca classica, lo studio dell'ambiente marino "per s�", ha avuto inizio soltanto da un paio di centinaia d'anni, e i grandi viaggi di scoperta non da prima del XV secolo. Una buona ricerca se ne pu� fare attraverso Internet, cominciando a cliccare OCEANOGRAFIA, OCEANOGRAPHY, OCEANOGRAPHIE, etc. Pu� aiutare la nostra pagina "Informazioni" ov'� possibile trovare numerosi motori di ricerca italiani e stranieri.

Elementi di Oceanografia compendio per studenti, in inglese scientifico facilmente apprendibile.   

 

 
 

La figura mostra il brigantino "Washington" intrappolato in un uragano mentre conduce studi sulla Corrente del Golfo. L'otto settembre 1846 furono spazzati in mare il comandante e altre 10 persone.

(NOAA photo library).

 

 

 I fondamentali dell'Oceanografia

 
 

 

 
 

 

Il primo riconosciuto navigatore in fama di oceanografo fu certamente Pit�a (Pyth�as), greco di Marsiglia, in auge nel IV secolo a.C., all'inizio dell'et� ellenistica [si veda, in "Filosofia" la nota (1) a "Epicureismo"], contemporaneo di Dicearco ed Eratostene, scienziati, autore il primo di una "Descrizione della Terra", il secondo di un calcolo, ancor oggi riconosciuto abbastanza preciso, della misura della circonferenza terrestre. Lasci� alla Biblioteca di Alessandria un'opera perduta intitolata "Intorno all'Oceano" (Per� Okeanon), nella quale elabor� osservazioni sulle latitudini dei Paesi visitati, sulle maree e sul Circolo Polare Artico che lui, probabilmente, determin� per il primo.

Notizie di lui in Strabone, Diodoro (V, 21-23) Plinio (Nat.Hist. IV, 94-95), ed altri.

 

[Proseguiamo copiando da una edizione (1935) della Enciclopedia Italiana (voce: Pitea)].

 

"...Oggi, naturalmente, non si ha pi� nessun dubbio sulla veridicit� sostanziale  del racconto di Pit�a, confermato dalle conoscenze attuali nei punti essenziali. Dubbi restano, invece, i particolari del suo viaggio.

 

Partito da Marsiglia, Pit�a dovette percorrere le coste della Francia e della Spagna dopo avere varcato lo Stretto di Gibilterra evitando la sorveglianza cartaginese, essersi inoltrato nell'Atlantico e di l� essere penetrato nella Manica e avere circumnavigato in tutto, o in gran parte, l'Inghilterra.

Lo scopo del suo viaggio non � chiaro. Che egli, come molti moderni suppongono, avesse una missione ufficiale della citt� di Marsiglia per combattere il commercio oceanico dei cartaginesi e assicurare a Marsiglia dirette relazioni con le miniere della Cornovaglia, sembra escluso dalla asserzione di Polibio (in Strabone II, 104) che Pit�a viaggi� da privato.

Certo, qualche scopo commerciale Pit�a pot� avere, se appunto visit� con cura le miniere della Cornovaglia, ma nel complesso il viaggio ebbe direttive scientifiche. Tanto � vero che Pit�a , dopo avere raccolto anche notizie sull'isola di Thule (che non sembra doversi identificare con l'Islanda, e quindi resta di incerta localizzazione) prosegu� il suo viaggio per le coste germaniche, fino a un luogo impreciso. L'asserzione di Strabone che Pit�a giunse fino [alla foce] del Tanais (Don) [nel Mare d'Azov] ha fatto ritenere abbia anche fatto un altro viaggio nel Mediterraneo..."

 

Cos� la Vecchia Treccani, ma da ora riprenderemo noi stessi la storia, non basandoci su documenti (che tutti ne sarebbero capaci), ma operando "secondo logica vorrebbe" come si conviene agli storici di un certo impegno.

Mi auguro che l'intenzione scherzosa si capisca.

 

 

Di ritorno dal Don, attraversato il Mar Nero, Pit�a si ferm� per qualche tempo nel Bosforo, luogo ideale ancor oggi per chi voglia disporre di uno specchio di mare vasto, tranquillo e propizio al lavoro.

Inizi� l� le sue vere ricerche di oceanografia: colm� ampolle a forma di calice che poi fece evaporare valutandone in peso il contenuto rimasto; immerse entrambi i polsi nel mare, in giornate diverse ed in diverse ore della giornata, apprendendo cos� che la temperatura dell'acqua non � sempre la stessa; si tuff� ed and� a bere l'acqua del fondo, e tante altre cose fece che, in breve la sua fama si diffuse in tutta la costa dell' Anatolia, della Ionia e in quella dell'Africa Settentrionale. 

Passato il tempo, e abbastanza soddisfatto di quanto aveva compiuto, decise di riprendere il viaggio verso Marsiglia, facendo tappa, per prima, in Alessandria d'Egitto, il pi� grande emporio del mondo di allora, ove si ferm� a completare il suo libro, a farlo copiare, arrotolare in papiro e consegnarne le copie alla famosissima e immensa biblioteca del luogo.

Ripartito, come si vede nella figura qui in alto, si sofferm� nelle acque di Cirene ove, calatosi in una barchetta assai piccola, si mise anche l� a esaminare l'ambiente marino, per ricavarne conoscenze ulteriori.

 

Viveva al tempo, in Cirene, un famoso filosofo chiamato Aristippo, soprannominato "il gatto", il quale affermava che solo alla sensazione si deve ogni valore di verit�, e che la felicit� proviene soltanto dal piacere dei sensi, moderati dalla ragione.

Appena seppe che Pit�a era arrivato e che se ne andava assaggiando il mare, gli prese gran voglia di interrogarlo. Chiam� a s� un cuoco e un assaggiatore di vini, e si mise anche lui su una barca, seguito da una discreta folla di cittadini, anch'essi imbarcati, attratti dal fatto che quando il filosofo interrogava, spesso una scenetta spassosa ne usciva.

Come fu in vista di Pit�a, lo chiam� per nome, e costui gli rispose affermativamente.

- O che tu fai? Bevi l'acqua di mare? - chiese Aristippo.

- E tu chi sei? - gli rispose Pit�a, che era nuovo del luogo, e che di solito non gradiva i curiosi.

- Sono Aristippo il Cirenaico, filosofo caposcuola, e ti chiedo: com'� l'acqua del nostro mare?

Occorre sapere che, al tempo, le gradazioni di salinit� riconosciute erano tre: "molto salato", "nella norma" e "poco salato".

Alla domanda Pit�a sorrise e, con un moto compiacente del capo, rispose:

-  Bene, bene... nella norma.

Al che Aristippo aggiunse, senza farsi sentire: - Vediamo - e preso un mestolo che il cuoco aveva portato seco, assaggi� anch'egli.

- Molto salato - grid� dopo avere assaggiato, e pass� in fretta il mestolo al cuoco, il quale lib� anch'egli un poco, e rispose subito:

- Molto salato anche per me.

- Hai sentito? - rinforz� immediatamente Aristippo... se cucinassimo il brodo nero con l'acqua di mare, e lo dessimo a bere all'ambasciatore di Atene, ne avremmo guerra all'istante... Ma sentiamo l'enologo.

Per chi non lo sapesse, il brodo nero era, al tempo, il piatto tipico di Atene.

Assaggiato che ebbe, l'enologo si dichiar� anch'egli per il grado "molto salato".

- Non si pu� colmare la coppa a met� con acqua di mare, senza rovinare un banchetto - sentenzi�.

Pit�a, nel frattempo, impazziva.

- Il mare si paragona al mare - grid� adirato - che c'entra il brodo...che c'entra il vino... - infine prese a battersi il petto, ripetutamente, col dito indice della mano destra.

- Io sono l'oceanografo, ed io dico... Nella norma!

Al che, Aristippo ed i suoi, si portarono accanto alla barca di Pit�a e, messe le mani sulla fiancata di quella, all'altezza degli scalmi, tanto la fecero oscillare, che Pit�a, alla fine, sbilanciato cadde nel mare. Siccome era un tipo caparbio, riemergendo, grid� ancora: 

- Nella norma!

In risposta, Aristippo il Cirenaico gli si avvicin� ancor di pi� e, messagli una mano sul capo, lo spinse gi� per alcuni metri.

Quando riemerse, Pit�a si convinse che non sarebbe sopravvissuto se anche la piccola flotta dei curiosi si fosse indotta a imitare il proprio filosofo. Perci�, a voce alta, disse:

- Molto salato! - ma poi, entro s�, con voce flebile, aggiunse: - Eppur � nella norma! - ma lo fece in modo da non farsi sentire, e non ripet� la frase.

Pago del risultato ottenuto, Aristippo tese la mano al naufrago, lo fece risalire, gli offerse un telo per asciugarsi, una coppa di vero vino, e infine gli disse:

- La ragione che si fonda sulla sensazione potr� sempre essere sopraffatta dalla violenza... purtroppo.

Soltanto a questo punto il pubblico accorso applaud�, in quanto, quale popolo ellenista filosoficamente maturo, dal filosofo si aspettava, oltre che la scenetta, l'insegnamento.

- ... Vai, e ritorna fra duemila e trecento anni, coi termometri, le bottiglie a rovesciamento e tutto il resto... e sii preciso.

Cos� concluse Aristippo, e Pit�a ripart� tosto verso Marsiglia, ove arriv�, rivide la famiglia, e vissero tutti felici e contenti.

 

 

F  I  N  E

 

 

Impariamo il mare

L'ambiente marino

Un po' di Oceanografia

B A S E       H O M E