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Impariamo il bosco
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A giudizio dei botanici e dei geologi, la prima invasione di piante terrestri sulla terraferma avvenne dal mare, attraverso le alghe, cos� come, attraverso altre strade di evoluzione, � avvenuta quella degli animali.
Vita e sviluppo delle piante. Sali minerali. E' noto, sin dai tempi pi� antichi, che le piante, per vivere, hanno bisogno di un suolo, non soltanto ricco di acqua, ma soprattutto di sali minerali. Anzi, l'acqua serve proprio a sciogliere e a rendere assimilabili i sali. La composizione sostanziale delle piante � quindi una combinazione fondamentale di Carbonio, Idrogeno, Ossigeno e Azoto, pi� altri elementi secondari che possono essere trovati, ad esempio, analizzando le ceneri di una pianta bruciata; possono essere questi, il ferro, il calcio, il magnesio, il fosforo, il potassio e lo zolfo. Altri, in minore quantit�, sono definiti "oligoelementi" (significa che se ne trova soltanto un poco) e possono essere: l' alluminio, il sodio, il cloro, il manganese, il boro, lo zinco, il rame, il molibdeno e altri, il cui utilizzo varia da pianta a pianta. Gli elementi minerali si trovano nel terreno uniti ad altri elementi per formare i sali. Affinch� questi sali possano essere assorbiti dalle radici, � indispensabile che siano sciolti nell'acqua contenuta nel terreno. L'acqua passa nelle cellule per assorbimento (osmosi), attraverso i cosiddetti "rizoidi" (i peli assorbenti delle radici); viene spinta verso il centro dell'albero e fatta salire sino alle parti elevate e superficiali della pianta (foglie, infiorescenze, etc.). Siccome in natura non tutti i terreni contengono sali minerali in quantit� sufficiente, gli agricoltori si aiutano spesso con la concimazione; qui non � tuttavia il caso nostro, poich� siamo in un bosco. Possiamo capire per� che variazioni di qualit� dei terreni possono produrre variet� diverse di uno stesso genere di vegetale, e a volte introdurre un genere nuovo in una vecchia famiglia. Ogni specie abbisogna di proporzioni variabili di sali minerali, a seconda del proprio genere e specie.
Acqua. Come � stato gi� scritto, le piante si nutrono per osmosi, ricavando l'acqua dal terreno attraverso le radici, assorbendola attraverso il vaso legnoso del tronco e distribuendola sino alle foglie.
L'acqua assicura alle piante anche una pi� lenta variazione del loro calore interno, cosa che le ripara dagli effetti di possibili brusche variazioni del clima.
Sole. I vegetali sono i migliori organismi in grado di utilizzare l'energia solare per costruire sostanze complesse utili a esse stesse e agli animali che se ne cibano. Siccome i pigmenti della clorofilla (cloroplasti) sono particolarmente numerosi nelle cellule delle foglie, la fotosintesi ha luogo principalmente nelle foglie stesse. Il processo di utilizzazione dell'energia radiante del sole � definito "fotosintesi" (dal greco "fotos" luce, e "sintesis" costruzione); esso consiste nella trasformazione - da parte della energia solare - dell'acqua, dell' anidride carbonica e di tutti in sali citati, in energia vitale, che la pianta pu� utilizzare, oltre che per svilupparsi per s� e per produrre nuova vita (fiori, frutta, semi, riproduzione), anche per produrre cibo per una infinita schiera di esseri viventi che dipendono da lei. Tutto ci� determina una dipendenza proporzionale fra mondo animale e vegetale, in conseguenza della quale lo sviluppo dell'uno determina l'abbondanza dell'altro, e viceversa. Si veda, in seguito, la catena alimentare.
Catena alimentare. Abbiamo imparato che i vegetali sono i produttori di materia organica, mentre gli animali ne sono i consumatori. Atto primario dei vegetali � dunque quello di produrre prodotti organici partendo da semplici sostanze minerali o inorganiche. Elaborando il glucosio il vegetale forma l'amido, i grassi e le proteine. Atto secondario � quello degli animali, i quali non potendo trarre il nutrimento direttamente dall'inorganico, lo prendono dal vegetale, restituendolo poi sotto forma di anidride carbonica, acqua e prodotti azotati di rifiuto (la cacca).
Gli animali erbivori costituiscono quindi uno dei primi anelli della catena alimentare: essi spaziano dagli elefanti alle api e rappresentano il gruppo pi� numeroso in natura, dopo i vegetali. L'anello successivo, quello dei carnivori, attinge indirettamente ai vegetali attraverso le prede erbivore. Molti sono anche parzialmente onnivori, ad esempio gli orsi e le scimmie, ghiotti di miele e di frutta, divoratori d'insetti. Un esempio evidente di catena lo si trova nei boschi: sui vegetali si trovano, in abbondanza, gli afidi, i cosiddetti "pidocchi delle piante", i quali ne succhiano la linfa. A spese degli afidi vivono le coccinelle, le quali, con altri insetti fitofagi, sono catturati dai piccoli uccelli, i quali a loro volta sono prede abituali degli sparvieri. Carattere comune di tutte le catene alimentari � che i vegetali sono sempre pi� abbondanti degli erbivori, mentre i carnivori sono sempre meno numerosi delle loro vittime. Ad ogni anello successivo diminuisce il numero dei consumatori.
FINE DELLA SECONDA PARTE
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