M A O M E T T O

 

S i n o s s i

 
  

 

 

VITA  DI  MAOMETTO

 

di Muhammad Ibn Garir al-Tabari. B.U.R. 1992.

Titolo originale: Chronique de Tabari, traduit sur la version persane par M. Hermann Zotenberg.

A cura di Sergio Noja. Traduzione italiana di Giancarlo Buzzi.

Sinossi realizzata da Rigo Camerano.

 

PARTE TERZA

 

Il  consolidamento

 

 

 
 
  

FATTI MEMORABILI:  Il Profeta decise di recarsi alla Mecca per compiere il pellegrinaggio: part� con settecento uomini, all'inizio senz'armi, ma poi, per suggerimento di Omar, le armi furono prese, insieme a settanta cammelli (uno ogni dieci uomini) per il sacrificio.

Giunto il Profeta in una localit� chiamata Du Tuwa, gli abitanti della Mecca si armarono e uscirono contro a lui intenzionati a impedirgli, se necessario con la forza, l'ingresso in citt�.

Il Profeta mand�, contro le truppe coreiscite uscite dalla Mecca, H�lid, figlio di Wal�d, che nel frattempo era passato all'Isl�m, quello stesso che circond� i musulmani forzando il passo difeso dagli arcieri, durante la battaglia dell'idolo di Uhud.

Per tre volte H�lid respinse i coreisciti, e da quel giorno Maometto gli diede il nome di "Spada d'Allah".

 

COSE ED USANZE:  Il Profeta , tuttavia, decise di entrare nella Mecca in stato penitenziale o, per meglio dire, "prese l'Ibr�m".

Disse: - Tutto ci� che i coreisciti mi chiederanno, glielo accorder�, e torner� in pace.

 

LEGGENDE / MIRACOLI:  Il Profeta si ferm� a Hudaybiyyah, localit� priva d'acqua, in quanto l'unico pozzo si era prosciugato.

Egli prese una freccia e la diede ai suoi, dicendo: - Scagliatela in fondo al pozzo e l'acqua sgorgher�.

Un cammelliere arm� la freccia datagli da Maometto e la tir� in fondo al pozzo. L'acqua sgorg� subito e tutti ne attinsero.

Questo pozzo e quest'acqua esistono ancora.

 

FATTI MEMORABILI:  Quando arriv� un'ambasceria dei coreisciti, per conoscere le intenzioni di Maometto, egli disse: - Noi non siamo venuti a fare la guerra, ma soltanto per compiere un pellegrinaggio. Non � mai accaduto che si sia impedito a qualcuno di visitare il tempio. Dite ai coreisciti che mi si lasci a vedermela con gli arabi delle altre trib�, e a voi non verr� alcun male.

 

'Urwah, che era uno dei capi della Mecca, and� a parlamentare con Maometto. Quando torn� raccont� di  avere mai visto alcun re fatto oggetto di tanta venerazione quanto quella che veniva tributata a Maometto.

 

COSE ED USANZE:  Disse Urwah:  -  Tutti attestano che egli viene da parte di Dio, e non conoscono che un solo Dio. Quando Maometto sputa, raccolgono la sua saliva, e cos� pure l'acqua con la quale egli si lava il viso. Non conoscono culto al di fuori del suo, e gli hanno votato le loro vite.

 

Si addivenne a un accordo:  il prossimo anno Maometto sarebbe entrato nella Mecca per il pellegrinaggio, e gli abitanti ne sarebbero usciti per tre giorni.

Per dieci anni nessuna ostilit�, e durante tale periodo di  tempo non sarebbe stata accettata, n� la conversione all'idolatria da parte di alcun musulmano, n� quella all'Isl�m, da parte di alcun idolatra.

Maometto accett� questi patti, che furono preparati in iscritto. Ci fu un contrasto fra Al� a Suhayl coreiscita, il quale non accettava che si scrivesse: "Maometto apostolo di Dio", ma esigeva soltanto: "Maometto, figlio di Abdallah".

Intervenne Maometto, che disse ad Al�: - Dove sono le parole: "apostolo di Dio"? Fammi vedere. - E quando Al� glie le mostr�, le cancell� di suo pugno.

 

Dopo il trattato, il Profeta diede ordine ai musulmani di radersi il capo, incombenza che adesso costituisce l'operazione finale del pellegrinaggio.

Sull'inizio i suoi seguaci non accettarono quest'ordine, al che Maometto si rase il capo lui stesso e sgozz� un cammello per il sacrificio.

Visto ci� i suoi fecero altrettanto.

 

FATTI MEMORABILI:  Il Profeta invi� otto ambasciatori a otto principi per chiamarli a Dio:

1, al reggitore dei copti; 2, al governatore della Siria;

3, all'emiro della Yam�mah; 4, all'emiro dell'Oman; 5, al governatore del Bahrayn; 6, ad Ashamah, negus dell'Abissinia; 7, ad Eraclio, cesare di Bisanzio; 8, al re di Persia, Cosroe.

 

I messaggi iniziavano tutti cos�: "In nome di Dio clemente e misericordioso... Io sono l'apostolo di Dio inviato a tutti voi da colui che possiede i cieli e la terra..." Il finale era: - "La pace celeste a colui che segue la diritta via".

 

Il reggitore dei copti rispose, invi� doni, ma non si convert�.

I principi di Siria, Yam�mah, Bahrayn e dell'Oman non si convertirono e non risposero.

Il negus d'Abissinia credette al profeta, fece professione di fede e fece abbracciare l'Isl�m a suo figlio Arh�, per� senza far saper nulla agli abissini suoi sudditi, che erano cristiani copti.

Eraclio, re di Bisanzio, si convert� e, nella lettera di risposta che invi� al profeta, proclam� l'Isl�m.

 

NOSTRE RIFLESSIONI:  Tale proclamazione, non solo non � storicamente provata, ma nemmeno risulta alcuna conversione personale di Eraclio (575-641) imperatore d'Oriente, all'Isl�m.

E' probabile per� che Eraclio abbia voluto, in qualche modo, blandire Maometto, in quanto al tempo entrambi erano nemici di Cosroe, imperatore di Persia, contro il quale Bisanzio era in guerra militare, e Maometto in guerra civile.

Soltanto verso la fine della sua vita, Eraclio dov� sopportare l'invasione degli arabi che ne occuparono la Siria e la Palestina.

 

FATTI MEMORABILI:  Invece, lo Sci� di Persia, Cosroe Abharv�z, letta la missiva del Profeta la lacer� e ne gett� i pezzetti in faccia all'ambasciatore, dicendo: - Come osa questo individuo, mio suddito, indirizzarmi una lettera simile?

Scrisse poi al governatore dello Yemen per chiedere che facesse guerra a Maometto e gli consegnasse la sua testa.

Scrisse Cosroe: "Manda due uomini di senno che me lo portino in catene, perch� io decida cosa fare di lui. Poi fa calpestare dagli elefanti il suo paese, riducine gli abitanti in schiavit� e impadronisciti dei loro beni".

Arriv� pertanto a Medina, dallo Yemen, un'ambasceria che intim� al Profeta: - Se non verrai, ti muover� contro un esercito, secondo gli ordini di Cosroe.

Se la godevano gli ipocriti, e commentavano: "E' finita per Maometto; l'umanit� sar� liberata da questo flagello".

Senonch�, Dio ci pens�. Arrivati che furono gli ambasciatori, egli invi� Gabriele al Profeta, ad annunciargli che Cosroe era stato ucciso da suo figlio Sh�ro�.

Quando il fatto fu confermato, il governatore dello Yemen si convert� all'Isl�m.

 

Tranquillizzato in questo senso, il Profeta venne a porre l'assedio a Haybar. Era questa la pi� solida fortezza che i giudei avessero costruito; era composta da sette fortini circondati da piantagioni di datteri. A due parasanghe vivevano i Ban� Gataf�n, loro alleati.

Nonostante ci�, Maometto assedi� la fortezza per quindici giorni, senza che i Ban� Gataf�n li soccorressero.

 

Maometto soffriva di emicrania, ed anche Al� aveva male agli occhi, sicch� n� l'uno n� l'altro uscivano dalla loro tenda.

Cos�, il comando fu affidato ad Abu Bakr, il quale assal� un fortino, combatt� sino al tramonto, ma senza alcun risultato.

Il giorno successivo il comando fu affidato a Om�r, ma col medesimo esito. Il Profeta allora mand� a chiamare Al�, soffi� sui suoi occhi e lo guar� dal male, quindi gli consegn� lo stendardo.

 

Murhab, il migliore dei guerrieri giudei, usc� dalla fortezza e sfid� Al�.  Riusc� a rompere il suo scudo, ma poi Al�, con un terribile fendente, gli ruppe una gamba e  lo uccise.

Successivamente a ci�, Al� riusc� a prendere, uno alla volta, tre fortini. A questo punto per� le guarnigioni del quarto e del quinto si arresero col patto di abbandonare beni e territorio e di recarsi in Siria. cosa che fu accettata dal Profeta.

Rimanevano il sesto ed il settimo fortilizio, pi� robusti degli altri, contenenti notevoli ricchezze. Ma stava calando sera e Al� fece ritorno all'accampamento.

 

Kin�nah, capo dei Ban� Nad�r, era stato fatto prigioniero durante la presa del primo fortino.

Venne un tale e disse che Kin�nah conosceva il nascondiglio dei tesori del Ban� Nad�r. Maometto convoc� Kin�nah, che rifiut� di confessare.

 

COSE ED USANZE / TORTURA:  Il Profeta fece chiamare Zubayr e gli disse: - Sottoponilo alla tortura, sino a quando confesser�, o morir�.

Zubayr lo leg� mani e piedi, lo stese a terra e gli mise sul volto e sulla barba dell'amido acceso che gli bruciava la pelle. Kin�nah, per�, teneva duro. Zubayr, vedendolo vicino a morire, ne inform� il Profeta. Costui gli disse di consegnarlo a Muhammad, figlio di Maslamah, affinch� lo uccidesse e vendicasse cos� la morte del proprio fratello Mahm�d.

E Muhammad, preso Kin�nah, lo uccise.

 

FATTI MEMORABILI:  Dopo tre giorni di ulteriori combattimenti, gli ultimi due fortini ebraici si arresero a condizione.

 

COSE ED USANZE / MEZZADRIA:  Furono accettate le seguenti condizioni: Salve le vite e i beni, i giudei conservano la loro religione e non sono sottoposti al pagamento di una tassa "ad personam" (capitazione). Cedono agli islamiti i loro frutteti di datteri, pur continuando a coltivarli: ogni anno avrebbero ceduto al Profeta met� del raccolto.

All'epoca della fioritura Maometto mandava un incaricato a fare una valutazione di quel che sarebbe stato il prodotto, e venuto il tempo del raccolto, si faceva consegnare la met� dei frutti, che distribuiva fra i musulmani, lasciando ai giudei l'altra met�. Tale procedura � alla base dell'abitudine invalsa fra i sovrani, di far procedere ad una stima preventiva il rendimento dei campi di frumento.

 

FATTI MEMORABILI:  Nella stessa settimana il Profeta concluse un trattato con gli abitanti di Fadak, piccola fortezza abitata da giudei e circondata da piantagioni di datteri... costoro avevano inviato un messaggio al Profeta, chiedendo di essere trattati come gli abitanti di Haybar. Costui accett� e si rec� a Fadak senza esercito, dichiarando la stessa Fadak sua propriet� personale, da servire alle necessit� sue e della sua famiglia; da  disporne a suo beneplacito, per fare elemosine ai poveri, e regali.

 

COSE ED USANZE / DISTRIBUZIONE DEL BOTTINO: Non ci fu divisione perch� non si era fatto ricorso all'esercito, e Allah rivel� il seguente versetto: "Dio ha concesso il suo bottino al suo apostolo in quanto voi non avete spinto su di esso per ottenerlo, n� alcun cavallo, n� alcun cammello" (LIX, 6).

 

FATTI MEMORABILI:  Una donna di Fadak, di nome Zaynab, mand� al Profeta un agnello arrosto, avvelenato soprattutto su una spalla, che era la parte che il Profeta preferiva.

Maometto stacc� la spalla e ne mise un pezzo in bocca... (poi)... lo sput� dicendo: - Secondo me, questa carne � avvelenata.

 

MIRACOLI:  Secondo altre fonti, Allah diede la parola all'agnello arrostito, il quale disse: - Non mangiare la mia carne, poich� � avvelenata. E Gabriele venne a dirgli: - Sputa il boccone!

Interrogata, la donna avvelenatrice si giustific� dicendo che, con quel gesto, aveva voluto mettere alla prova la verit� della missione divina dello stesso Maometto. Non si conosce la sorte di tale donna.

L' unico compagno di mensa del Profeta, tornato che fu a Medina, mor�.

 

FATTI MEMORABILI:  Wad� al-Qur� era una fortezza degli ebrei, non lontana da Haybar. Dopo un assedio di una settimana senza combattimenti, i suoi abitanti chiesero la resa. Usciti che furono dalla fortezza, i loro beni furono distribuiti fra i musulmani.

 

PREGHIERA:  Durante un viaggio un po' lungo, sopraggiunta la notte, Maometto e i suoi, vinti dal sonno,  dimenticarono di dir le preghiere della sera.

Svegliatosi al mattino, il Profeta recit� una preghiera fuori tempo, e disse: - Quando vi scordate di dire una preghiera, fatelo allorch� ve ne rammentate, poich� Dio dice: - "Osserva la preghiera in ricordo di me".

 

COSE ED USANZE:  Gli abitanti di Haybar avevano conservato le loro case e coltivavano le loro piantagioni di datteri secondo l'uso della mezzadria, gi� descritto. Il Profeta, e dopo di lui Abu Bakr ricevettero infatti, per il resto della loro vita, la met� del raccolto. Ma quando il potere fu dato a Omar, costui disse: - Il Profeta ha proibito che ci siano in Arabia due religioni.

Di conseguenza espulse dalla penisola araba tutti gli ebrei che vi si trovavano.

Gli abitanti di Haybar si recarono da Al� per far valere il trattato del Profeta, e Al� intercedette per loro.

Ma Omar disse: - Il Profeta disse che ve li avrebbe lasciati dimorare per il tempo che Dio avesse voluto. Ora devono partire. - Li espulse, cos�, da Haybar.

 

Nel settimo anno dell'�gira il Profeta si fece costruire un minbar (un pulpito preceduto da una scala), dall'alto del quale indirizzava i propri sermoni al popolo.

Prima c'era solo una colonna sulla quale appoggiava la schiena.

 

FATTI MEMORABILI:  Nel mese di D� al-ga'dah di quello stesso settimo anno, il Profeta si rec� alla Mecca per compiere la visita ai luoghi santi, cosa che non aveva potuto realizzare l'anno precedente.

 

COSE ED USANZE / PENITENZA:  Questa fu detta "Visita del compimento della missione". Il Profeta fu lasciato passare dai coreisciti ed entr�, insieme ai propri compagni, in stato di penitenza, col capo rasato.

 

FATTI MEMORABILI:  I coreisciti stavano sulle alture, o nelle piazze, a guardare i musulmani. Questi fecero i giri del tempio di corsa, per farsi vedere in forze.

Terminata la visita ai luoghi sacri, andarono ad accamparsi a Bath�, dove rimasero tre giorni.

 

COSE ED USANZE / SACRIFICI:  Il Profeta aveva portato con s� sessanta cammelli da sacrificare...Il terzo giorno il Profeta fece sgozzare i cammelli destinati al sacrificio e concluse la visita ai luoghi santi.

 

MATRIMONI:  L'indomani dell'arrivo alla Mecca, il Profeta spos� Maym�nah, figlia di Harit.

'Abb�s, che aveva accompagnato il Profeta, consegn� Maym�nah nelle sue mani.

Nessuno dei coreisciti partecip� al banchetto, e il Profeta part� il quarto giorno.

 

FATTI MEMORABILI:  Nell'ottavo anno dell'�gira il Profeta ordin� alcune spedizioni contro gli arabi del deserto, e furono compiuti combattimenti poco importanti, salvo che in questo tempo avvenne la conversione all'Isl�m di H�lid, figlio di Wal�d, che in seguito fu detto "la spada dell'Isl�m". Costui,  pochi anni dopo la morte di Maometto, contribu� a dare agli arabi maomettani la conquista militare di Siria, Palestina ed Egitto.

 

Nello stesso anno ottavo i bizantini, vivente ancora Eraclio I, radunarono in Siria un esercito. Al tempo gli abitanti della Siria erano tutti cristiani.

Maometto, informato di ci�, invi� subito, com'era ormai suo costume, un esercito di tremila uomini, a scopo di protezione del territorio di Medina. Mise a suo capo il liberto Zayd, stabilendo anche delle sostituzioni al comando, nel caso della morte di lui.

I musulmani avanzarono sino alla frontiera con la Siria e si accamparono in una localit� chiamata Mu'�n. L� appresero che l'Imperatore d'Oriente era arrivato con centomila uomini.

 

Resisi conto della sproporzione fra i due eserciti, i musulmani pensavano di informare Maometto, acciocch� decidesse sul da farsi, ma 'Abdall�h, comandante in terza, cos� parl�: - Perch� inquietare il Profeta? Voi potete sperare in una di queste due cose, entrambe desiderabili: o trionferete sul nemico, e ci� sar� bene, oppure troverete il martirio, e ci� sar� meglio ancora.

Gabriele rec� queste parole al Profeta il quale, con lodi e ringraziamenti, esalt� 'Abdall�h.

 

Zayd marci� sino a una borgata chiamata Mu'tah, e il re di Bisanzio fece disporre il proprio esercito in ordine di battaglia.

 

Zayd, al centro, cadde subito ucciso, e lo stendardo fu raccolto da Ga'far, figlio di Abu Talib, il quale diede ordine ai cavalieri di scendere di sella e di combattere a piedi. Attaccato che fu lo stendardo, lo difese sino a che ebbe mozzate entrambe le mani, e sin quando poi, stringendolo al petto, non fu ucciso.

'Abdallah, che Maometto aveva designato come uno dei comandanti possibili, era morto anche lui.

Prese allora lo stendardo H�lid, figlio di Wal�d, il quale riusc� a organizzare la ritirata e a ricondurre i musulmani al loro accampamento.

 

MIRACOLI:  Intanto, nella moschea di Medina, Gabriele aveva tolto di mezzo tutto ci� che poteva ostacolare la vista, sino ai territori della Siria, sicch� il Profeta poteva osservare la battaglia e raccontarla. Il suoi fedeli piangevano e gridavano.

Quando H�lid, figlio di Wal�d, prese lo stendardo, il Profeta disse: - La spada dell'Isl�m ha preso lo stendardo!

Quando l'esercito fece ritorno e i cittadini chiesero i particolari  della battaglia, tutto risult� come nelle parole del Profeta.

 

FATTI MEMORABILI:  H�lid, figlio di Wal�d, continu� a combattere per tre giorni, quindi si ritir� dicendo: - Li ricondurr� al Profeta, sar� meglio che lasciarli perire tutti.

Il Profeta approv� e lo elogi�.

 

I tre mesi successivi al ritorno dell'esercito musulmano a Medina furono poveri di avvenimenti. Nel successivo mese di Ramad�n, invece, il Profeta part� per impadronirsi della Mecca.

 

Nel trattato che il Profeta aveva concluso a Hudaybiyyah con i coreisciti, stava scritto che questi non lo avrebbero mai aggredito, che non gli avrebbero mai aizzato contro nessuno, che non avrebbero aiutato i suoi nemici, n� fornito loro uomini od armi, e che non avrebbero fatto mai guerra, n� aiutato a farla, agli alleati di Maometto.

Alcune trib� del territorio della Mecca erano, per�, gi� alleate al Profeta, una di queste quella dei Banu Huza'ah, alla quale Maometto aveva garantito protezione, non impedendo che professassero religione diversa.

Nemica di questa trib� era quella dei Banu Bakr, la quale, pur sottoscrivendo il trattato di Hudaybiyyah, aveva rinunciato all'alleanza con gli islamiti.

Due anni dopo il trattato, per�, i Banu Huza'ah, alleati di Maometto, ammazzarono uno dei Banu Bakr, e fra queste trib� scoppi� subito guerra.

I Banu Bakr si recarono allora da Ab� Sufy�n per chiedere l'aiuto dei coreisciti, ma costoro, temendo di intervenire direttamente infrangendo il trattato, inviarono solo armi. Senonch�, anche questo era contro il trattato.

 

I Banu Huza'ah, amici di Maometto, attaccati e travolti, cercarono scampo a Medina e chiesero consiglio al Profeta.

Costui, per�, era gi� stato avvisato da Gabriele il quale gli aveva recato l'ordine di Dio di attaccare la Mecca, garantendo la vittoria.

I coreisciti, accortisi dell'errore commesso, inviarono a Medina un inviato la cui figlia era una delle spose del Profeta.

Chiesto alloggio nella casa di lei, ne fu scacciato. Si present� allora ad Ab� Bakr, il quale lo invi� al Profeta, che per� non gli diede alcuna risposta. Chiese aiuto ad Om�r e ad Al�, ma senza esito.

Alla fine, rendendosi conto che non sarebbe approdato a nulla, torn� alla Mecca.

 

Il Profeta ordin� al popolo di prepararsi a una spedizione contro gli infedeli, senza per� specificare quali. Tutti gli uomini abili di Medina e delle trib� arabe fedeli, presero le armi e partirono: erano diecimila: cinquemila delle due trib� di Medina e cinquemila arabi, tutti a cavallo. Era il dieci del mese di Ramad�n.

Avanzando in fretta ed evitando di essere preceduti da chicchessia, giunsero in una localit� chiamata D� al-Hulayfah, ove fecero tappa.

Era l� uno della Mecca, di nome H�tib, il quale prepar� una lettera per informare i coreisciti del pericolo che su loro incombeva, e la affid� a una donna del seguito maomettano.

Senonch� Gabriele ne inform� il Profeta, e costui mand� a inseguire la donna, la quale teneva nascosta la lettera nei capelli. Minacciata da Al� di avere la testa tagliata, lasci� cadere la lettera, che fu consegnata al Profeta.

Fu chiamato H�tib, e il Profeta gli chiese: - Perch� lo hai fatto?

Il malcapitato cerc� di scusarsi affermando di essere musulmano e avere partecipato alla battaglia di Badr. Allora il Profeta, su intercessione di Om�r, lo perdon�.

 

COSE ED USANZE:  Il Profeta continu� la marcia senza far sventolare stendardi e vietando anche agli uomini di indossare armature. Era il mese di Ramad�n e l'osservanza del digiuno rendeva la marcia particolarmente dura.

Allora fu rivelato il seguente versetto: - "Chi sar� malato, o in viaggio, potr� mangiare, e digiunare, in seguito, per altrettanti giorni". Dopo di che il Profeta fece interrompere il digiuno.

 

FATTI MEMORABILI:  I coreisciti sapevano che il Profeta era molto irritato per l'infrazione del trattato, della quale i responsabili erano chiaramente i meccani; non riuscivano per� a trovare il modo di informarsi delle intenzioni di lui.

Decisero pertanto di mandare un uomo a carpire notizie, e Ab� Sufy�n promise che sarebbe andato lui stesso.

Si mise in marcia verso Medina e, raggiunto il campo del Profeta, senza per� sapere a chi appartenesse, nottetempo vi si avvicin�.

Quella notte era Om�r a comandare gli avamposti, ma fu Abb�s ad accorgersi della presenza del capo dei coreisciti.

Mentre proseguiva nell'oscurit�, ud� la voce di Ab� Sufy�n, ed essendo stato un tempo suo amico, la riconobbe.

Lo chiam�, e i due si abbracciarono; cos� Abb�s garant� ad Ab� la sua protezione, relativamente alla inevitabile presentazione di lui al Profeta.

Arriv� in quella Om�r, il quale era invece maldisposto nei confronti di Ab� Sufy�n, in quanto fra i due era esistita una vecchia inimicizia, provocata da Hind, una delle mogli di Ab�.

 

COSE ED USANZE:  Era costei donna di facili costumi, nominata nel "libro delle maldicenze", genere letterario arabo iniziato, si dice, dal segretario di Maometto, Ziy�d ibn Abihi.

Hind era gi� stata amante dell' Om�r giovane, e Abu Sufy�n, dopo che la spos�, continu� a sospettare che avesse ancora una relazione con lui. Da qui l'inizio di una inimicizia profonda fra i due, tenuta anche viva dal fatto che Om�r apparteneva alla trib� dei Ban� Ad�; Abu Sufy�n a quella dei Ban� 'Abd Man�f, tradizionalmente rivali.

 

FATTI MEMORABILI:  Appena Om�r si accorse di Abu Sufy�n, corse da Maometto ad invocarne la morte. Senonch� Abb�s si era gi� offerto come suo protettore, e ci teneva ad esserlo.

=  Apostolo di Dio - disse Om�r - ecco Abu Sufy�n che Dio ha fatto cadere indifeso nelle nostre mani. Consentimi di ucciderlo.

Abb�s invece disse: - Apostolo di Dio, io gli ho accordato la mia protezione.

Tale situazione mise il Profeta nell'imbarazzo, tuttavia, considerando anche l'importanza del personaggio, si volse a dar ragione ad Abb�s.

=  Anch'io gli accordo la mia protezione - afferm�; e quindi ad Abb�s - Tienilo con te stanotte, e domani me lo porterai.

Abb�s e Om�r si ritirarono.

 

Al mattino, il Profeta tenne conto dell'autorit� di cui Abu Sufy�n godeva nella Mecca e accett� tutte le intercessioni che Abb�s proponeva in favore di lui. Fu deciso perci� di risparmiare tutti coloro che, nel giorno dell'invasione della citt�, si fossero rifugiati nella casa di Abu Sufy�n.

Dopo di che ad Abu fu concesso di ritornare alla Mecca, e il Profeta  volle che egli potesse vedere anche la potenza del suo esercito in marcia, cosa che riemp� Abu Sufy�n di meraviglia e spavento.

 

Alla Mecca arriv� abbastanza ammorbidito e impaurito. Circondato dai suoi abitanti, disse loro: - Maometto sta arrivando con un esercito al quale � impossibile opporre resistenza.

=  Cosa faremo? - gli chiesero.

=  Egli ha detto che tutti coloro che entreranno nella mia dimora saranno risparmiati.

=  Ma quanti - dissero i coreisciti - potranno trovare posto nella tua casa?

Con le sue affermazioni Abu Sufy�n dimostrava d'esser passato, praticamente, dalla parte degli islamiti, per cui non pot� togliere ai meccani l'idea che l'occupazione della citt� li avrebbe visti massacrati. Decisero perci� di resistere, e riuscirono anche a organizzare un discreto esercito, avvalendosi dell'alleanza delle trib� esterne.

Si schier�, tale esercito, soprattutto in direzione del monte Arafat, con ordini per� solamente difensivi.

 

Saputo ci� Maometto, che si aspettava una resistenza, decise di non attaccare. Fece per� ugualmente avanzare due colonne: una, di Zubayr, verso il monte Arafat; un'altra, di H�lim figlio di Wal�d, in direzione della citt�, sino ai pressi del monte Saf�.

Alla fine, per�, i combattimenti non poterono essere evitati, e H�lid ebbe la meglio piantando lo stendardo sulla cima del monte Saf�. I coreisciti ebbero molti morti, ma solo cinque musulmani furono uccisi quel giorno, tre di H�lid e due di Zubayr.

 

Dopo tali avvenimenti il Profeta pot� entrare nella citt� facendo marciare il proprio esercito lentamente e con ordine. Comand� subito che fossero risparmiati, fra i cittadini, tutti coloro che si fossero rifugiati nella casa di Abu Sufy�n e nel tempio, e siccome quest'ultimo era assai grande, si pu� dire che, per merito del Profeta, i massacri furono evitati.

Fu fatta eccezione soltanto per sei uomini e quattro donne, che avrebbero dovuto essere uccisi in qualunque modo ed ovunque avessero trovato rifugio.

Fra le donne, era stata condannata Hind, della quale si � scritto da poco, in quanto lei era quella che, durante la battaglia dell'idolo di Hub�l, aveva strappato  il fegato dal cadavere di Hamz�h e l'aveva fatto a brani coi denti. Fu condannata a morte anche la liberta che aveva nascosto la lettera di H�tib fra i capelli.

Fatta eccezione di questi dieci, il Profeta aveva dato ordine di risparmiare chicchessia.

 

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PARTE PRIMA:  La preparazione

PARTE SECONDA:  L'epos

PARTE TERZA:  Il consolidamento

PARTE QUARTA:  Apoteosi ed epilogo

 

 

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