M A O M E T T O

 

S i n o s s i

 

 
  

 

 

VITA  DI  MAOMETTO

 

di Muhammad Ibn Garir al-Tabari. B.U.R. 1992.

Titolo originale: Chronique de Tabari, traduit sur la version persane par M. Hermann Zotenberg.

A cura di Sergio Noja. Traduzione italiana di Giancarlo Buzzi.

Sinossi realizzata da Rigo Camerano.

 

PARTE SECONDA

 

L' epos

 
 

 

 

FATTI MEMORABILI:  Giunto a Medina il Profeta inizi� la lotta contro i coreisciti della Mecca, infedeli. Infatti ricevette il seguente versetto: - "O Profeta, combatti gli infedeli e gli ipocriti, e trattali severamente".

Dio abrog� le sure nelle quali aveva raccomandato ai fedeli la pazienza. Cos�, Maometto inizi� ad attaccare le carovane e si spinse sino alle soglie della Mecca, tanto che nessuno osava pi� uscirne.

La prima spedizione, su ordine di Maometto, la comp� Hamzah con trenta cavalieri e l'ordine di catturare una carovana proveniente dalla Siria e diretta alla Mecca. Il Profeta consegn� di sua mano, ai cavalieri, lo stendardo bianco detto "liwa".

La carovana, per�, andava veloce ed era sostenuta da trecento cavalieri. Hamzah non os� attaccarla e si ritir�, pago di non avere subito perdite.

Una spedizione a sorpresa di duecento cavalieri coreisciti contro Medina, fu respinta da sessanta musulmani, quasi senza colpo ferire. I coreisciti si ritirarono, ma i musulmani, meno numerosi, non inseguirono.

 

Nel mese di Safar, nel secondo anno dell'�gira, il Profeta si mise personalmente alla testa di una spedizione contro le localit� di Waddan e Abwa.  Ma non trov� nemici e torn� senza avere combattuto.

Nel mese di Rabi secondo il Profeta part� con duecento cavalieri per intercettare una carovana coreiscita a Buwat. La carovana, per�, avvertita, fugg�.

Nel mese di Gum�d� primo il Profeta part� nuovamente per Dat-al-Usayrah ove sarebbe dovuta passare una carovana proveniente dalla Siria. Non trovando per� nemici, Maometto torn� a Medina nel mese di Gum�d� secondo.

 

Un uomo di nome Kurz organizz� una spedizione nel territorio di Medina e riusc� a razziare abbastanza bestiame. Il Profeta, che stava a tre giorni di distanza, avvertito, lo insegu� con molti muhagir, ma senza raggiungerlo. Si ferm� poi tre giorni a Badr, e in quella spedizione fu Al� a portare la bandiera del Profeta.

 

COSE ED USANZE / FATTI MEMORABILI:  Nel mese di Ragab, durante il quale era proibito agli arabi di fare la guerra, Maometto comand� ad Abdallah di recarsi il pi� possibile vicino alla Mecca allo scopo di spiare le mosse dei suoi abitanti. Una tale missione era considerata particolarmente pericolosa e Maometto raccomand� ad Abdallah di servirsi di soli volontari.

 

COSE ED USANZE:  Sebbene il "piccolo pellegrinaggio" o "visita" (alla Mecca) potesse farsi in qualsiasi momento dell'anno, si preferiva farlo nel mese di Ragab, quando le trib� arabe non combattevano.

Il "grande pellegrinaggio" annuale, che i fedeli devono compiere almeno una volta nella vita, � quindi antichissimo, pre-islamico, rinnovato da Maometto.

 

FATTI MEMORABILI:  Ukasah, uno degli uomini di Abdallah, si ras� la testa allo scopo di passare da pellegrino penitenziale, e cerc� di raccogliere informazioni.

Una carovana, con frutta, uva e altre merci, si ferm� davanti al reparto di Abdallah, fiduciosa della tregua. Ma Abdallah attacc� lo stesso, il giorno seguente, giustificandosi col fatto che quegli uomini erano infedeli. Ucciso con una freccia il capo della carovana, il resto si arrese.

La violazione del mese di Ragab indign� molto i cittadini della Mecca, i quali si gettarono all'inseguimento di Abdallah, ma senza raggiungerlo.

Anche Maometto fu contrariato per questo fatto: trattenne i due prigionieri e confisc� il bottino, ma senza toccarlo, attendendo gli ordini da Dio.

Alla fine Maometto rimand� i prigionieri e giustific� Abdallah.

 

COSE ED USANZE:  Durante il pellegrinaggio preislamico i fedeli  si inchinavano verso Gerusalemme (alcuni dicono, solo verso Oriente). Fu Maometto a ordinare la genuflessione verso la C�aba.

A Medina, per�, ov'erano numerosi anche cristiani e giudei, ci si voltava verso Gerusalemme, ed anche il Profeta, per un certo tempo, obbed� a questa usanza, sino a che Dio non gli invi� un versetto: - Volgi quindi il tuo viso verso il tempio sacro".

Maometto not� che, il giorno dieci del mese di Muharram, gli ebrei osservavano un digiuno. Era quello il giorno in cui Dio fece annegare il faraone nel mare e nel quale Mos� liber� il suo popolo.

Il Profeta ordin� perci� ai musulmani di fare la stessa cosa, e pi� tardi, vedendo che i cristiani, in occasione della Quaresima, digiunavano per cinquanta giorni, volle imitarli e istitu� il digiuno del mese di Ramad�n.   al-Tabari rammenta che Ges� aveva ordinato soltanto un digiuno di trenta giorni.

Alla fine del mese di Ramad�n, il Profeta stabil� l'obbligo dell'elemosina.

Il digiuno del giorno dieci del mese di Muharram � rimasto facoltativo per i musulmani, ma non lo � per gli Sciiti, i quali vi commemorano la morte di Husayn, figlio del quarto Califfo Al�.

 

FATTI MEMORABILI:  Nel secondo anno dell'�gira, nel primo giorno del mese di Ramad�n, il Profeta ebbe notizia che una carovana della Mecca, carica di mercanzie, sarebbe passata presso i pozzi di Badr. La carovana proveniva dalla Siria e la conduceva Abu Sufyan.

Il Profeta ne comand� la caccia per ordine di Dio, nonostante il digiuno fosse gi� cominciato. Pertanto, settanta uomini si misero prontamente in marcia, e a questi se ne aggiunsero trecentosedici, condotti dal Profeta in persona.

Due informatori scoprirono che la carovana sarebbe arrivata ai pozzi di Badr nel giorno seguente.

Abu Sufy�n, il capo della carovana, non fidandosi, venne anche lui a Badr e, raccolto un po' di sterco di cammello, trov� all'interno di esso noccioli di dattero. Pot� cos� dedurre che il posto era stato frequentato da cammellieri provenienti da Medina, poich� solo essi davano da mangiare ai cammelli datteri col nocciolo.

Messo in allarme, sped� Damdan, il pi� veloce dei suoi cammellieri, alla Mecca, per chiedere aiuto.

 

ACCOSTAMENTI:  Prima dell'arrivo di Damdam alla Mecca, Antikah, zia del Profeta, ebbe un sogno e vide un uomo in groppa a un cammello che arrivava e gridava: - Chiunque andr� laggi�, non far� ritorno. - Nonostante ci�, tutti andarono. (Accostamento a Cassandra).

 

FATTI MEMORABILI:   Il giorno dopo il cammelliere arriv� alla Mecca, e cos� i coreisciti, in due giorni, fecero i preparativi per la guerra, e il terzo giorno ci fu la partenza.

Anche Abbas, vecchio zio di Maometto, fu costretto, suo malgrado, a prenderne parte, e lo seguirono tre nipoti, ma non i suoi quattro figli.

Cos�, il terzo giorno uscirono dalla Mecca mille uomini tra fanti e cavalieri, armati di tutto punto.

Tuttavia, n� Abu Sufy�n, n� il Profeta sapevano che un'armata coreiscita si era messa in marcia. Il Profeta si era mosso portandosi a una sola tappa da Badr. Abu Sufy�n si ferm� a tre giorni, ma, non piacendogli stare fermo, per timore di una sorpresa, decise di cambiare strada e raggiungere  la Mecca senza passare da Badr.

Saputo dell'esercito coreiscita che arrivava, invi� loro un messaggero per suggerire di rientrare ed evitare il massacro. Cos�, la carovana evit� il danno, ma i coreisciti decisero di fermarsi a Badr con l'esercito per una decina di giorni, allo scopo di fare qualche azione dimostrativa e scoraggiare i medinesi.

Altri per�, e fra questi Utbah, propendevano per il ritorno.

Questo Utbah non � da confondere con Uqbah, quello che sput�.

 

Avvertito da Gabriele che la carovana si era messa in salvo e che un esercito avanzava contro di lui, il Profeta convoc� i compagni per decidere sul da farsi. Tutti accettarono di difenderlo.

Secondo le informazioni raccolte, l'esercito coreiscita sarebbe dovuto arrivare a Badr l'indomani. Arrivarono, invece, la sera stessa.

Al� cattur� uno schiavo abissino; Maometto lo interrog� e, dal fatto che i coreisciti, per nutrirsi, erano costretti a sacrificare una decina di cammelli al giorno, dedusse che dovessero essere tra i novecento e i mille.

Durante la notte, su consiglio di uno degli Ansar, Maometto spost� l'esercito sino ai pozzi, uno dei quali fu riempito, e gli altri prosciugati.

Durante la notte Maometto ebbe un sogno propiziatorio.

 

Al mattino i coreisciti si mossero, salirono sulla collina di sabbia e si fermarono a poca distanza dall'esercito di Maometto. Uno dei loro uomini and� in ricognizione e stim� i maomettani in trecento, quanti, pi� o meno, effettivamente erano.

Passava il tempo e Utbah, portatosi in mezzo all'esercito, perorava ancora una volta la sua proposta di ritorno alla Mecca, ma Abu Gahl, che comandava quella spedizione, lo rimprover�.

Pass� il giorno, e durante la notte i coreisciti accesero fuochi dappertutto, allo scopo di rendere evidente la loro superiorit� numerica e spaventare cos� i nemici. La notte piovve, e i musulmani, che non avevano tende, poterono purificarsi con nuova acqua.

 

Il mattino successivo i coreisciti si disposero per la battaglia: era di venerd�, diciannovesimo giorno del mese di Ramadan.

Utbah usc� dallo schieramento coreiscita e invit� i musulmani a singolar tenzone chiedendo, come avversari, musulmani coreisciti che avevano abbandonato la Mecca per seguire Maometto. Il Profeta mand� Al�, Hamzah e Ubaydah. Insieme a Utbah erano Saybah e Walid.

Al�, che non aveva ancora vent'anni, attacc� Walid e lo tagli� in due, ed anche Hamzah uccise il suo avversario. Utbah, invece, colp� Ubaydah alla coscia, ma subito Al� e Hamzah furono su di lui e lo uccisero.

 

Le truppe cominciarono a combattere, incoraggiati i musulmani dalle parole del Profeta.

Uno degli Ans�r, di nome 'Umayr, teneva in mano alcuni datteri e li mangiava sotto gli occhi del Profeta. Costui, nell'esortare le truppe, disse: - Per guadagnare il Paradiso baster� che troviate il martirio. 

Udendo queste parole, 'Umayr gett� i datteri che aveva con s�, dicendo: - Se � cos�, mi basta un dattero fino a quando non entrer� in paradiso. -  Sguain� la sciabola, si lanci� tra le fila dei nemici, ne colp� e uccise molti e trov� egli stesso la morte.

Giunse allora Gabriele, con cinquemila angeli, e recit� questo versetto: - (Farai scrivere:) "Dio vi soccorse gi� a Badr, quando eravate inferiori di numero." 

Quando gli angeli si apprestarono a caricare l'esercito nemico, il profeta raccolse un pugno di terra e lo gett� contro gli infedeli dicendo: - Dio vi confonda la vista! E si alz� un vento che accec� i coreisciti, i quali cominciarono a fuggire, tanto che, verso sera, la loro rotta era completa, e molti morirono di sciabola, senza difendersi. Molti furono i prigionieri.

Maometto diede ordine di non uccidere Abb�s, il suo vecchio zio, ma fece tagliare la testa ad Abu Gahl, il capo di quell'esercito in rotta.

Abdallah tagli� la testa di Abu Gahl e la gett� ai piedi di Maometto. Ed egli si prostern� e rese grazie al Signore.

Il Profeta diede poi ordine di trascinare i cadaveri sull'orlo di un pozzo privo d'acqua e di gettarveli dentro. Quelli che avevano cominciato a decomporsi e non si potevano toccare, furono sotterrati.

Il Profeta, portatosi sull'orlo del pozzo, chiam� i morti per nome ed esclam�: - Eravate miei parenti, mi avete considerato un impostore e mi avete cacciato dalla mia patria, mentre degli stranieri hanno creduto alle mie parole!

 

Secondo al-T�bari, quella battaglia diede 72 morti ed altrettanti prigionieri fra i coreisciti. Dei musulmani, 14 morti.

Quando la notizia della sconfitta giunse alla Mecca, pianti e lamenti continuarono notte e giorno.

 

Il d� seguente Maometto fece sfilare i prigionieri davanti a s�. Pass� Uqbah, quello che lo aveva sputato in faccia, e Maometto diede ad Al� l'ordine di tagliargli la testa, cosa che Al� fece. Per gli altri fu chiesto un riscatto.

Vi fu in seguito, nella Mecca, un complotto per uccidere Maometto, ma il Profeta, avvertito da Gabriele, smascher� il colpevole e questi si convert�.

 

EBREI:  I dintorni di Medina, a Nord, erano abitati da ebrei Ban� Qaynug�, distribuiti in fortezze come quelle di Haybar e Fadak. Invitati a convertirsi all'Isl�m, non avevano voluto.

Maometto aveva allora stipulato un trattato, nel quale entrambi si impegnavano a non farsi guerra.

Dopo la vittoria di Badr, per�, gli ebrei cominciarono a preoccuparsi e a simpatizzare per i coreisciti.

 

FATTI MEMORABILI:  La simpatia degli ebrei Ban� Qaynug� per i coreisciti irrit� Maometto, il quale non poteva attaccarli, causa il trattato.

Venne per� Gabriele e sugger� il versetto: - "Se temi un tradimento da parte di un popolo, rendigli la pariglia" (VIII,6).

Dopo avere ammonito i maggiorenti ebrei, al mercato, il giorno quindici del mese di Saww�l, Maometto diede inizio alle ostilit�. Chiusi nella loro fortezza, dopo quindici giorni gli ebrei capitolarono. Il Profeta ordin� di passare per le armi tutti gli uomini, di rendere schiave le donne e i loro bambini e di saccheggiare i loro beni.

Alla fine, per�, supplicato da Abdallah della trib� dei Ban� Hazrag, Maometto risparmi� gli uomini e li fece partire verso la Siria con le donne e i bambini.

Il Profeta confisc� i loro beni e demol� la fortezza.

 

DISTRIBUZIONE DEL BOTTINO:  Gabriele rivel� il versetto: - "Un quinto ne spetta a Dio..." Cos� Maometto metteva un quinto nel tesoro e lo divideva in tre parti: una era destinata a lui, un'altra ai suoi parenti e l'ultima ai poveri.

Degli altri quattro quinti, egli ugualmente riceveva una parte.

 

FATTI MEMORABILI:  Abu Sufy�n, il capo della carovana che si era salvata dalla battaglia di Badr, non si dava pace e diceva: - Ah, se ci fossi stato io! - Cos�, part� dalla Mecca con duecento cavalieri, senza per� osare spingersi sino a Medina. Si ferm� presso gli ebrei Ban� Nad�r che avevano, proprio alle porte di Medina, una grande fortezza.

Forti di questa protezione, i cavalieri di Abu Sufy�n iniziarono a compiere devastazioni e uccisero due medinesi della trib� Ans�r.

 

Il Profeta part� allora con duecento cavalieri, e Sufy�n prese la fuga, inseguito per tre giorni.

Nella fuga si liberarono di numerosi sacchi contenenti farina, che i seguaci del Profeta presero. Per tale motivo l'impresa fu definita "la spedizione della farina".

 

UCCISIONI COMANDATE:  Ka'b era un ebreo, capo della fortezza di Banu Nad�r, di fronte alla quale aveva una roccaforte di sua propriet�, con all'interno piantagioni di datteri, dei quali ogni anno faceva un grande raccolto. Era di bell'aspetto, aveva il dono dell'eloquenza e componeva poesie.

Dopo la battaglia di Badr si era recato alla Mecca a confortare i suoi abitanti ed a comporre elegie sui morti, insieme a satire contro il Profeta.

Venuto a conoscenza di ci�, il Profeta se ne dispiacque, e disse: - Chi far� dono della sua vita a Dio? -

Un certo Muhammad, della trib� Ans�r, si fece carico dell'impresa, la quale si presentava difficile e richiedeva la collaborazione di altri.

Si misero, cos�, insieme, sette Ans�r, i quali ricevettero da Maometto l'autorizzazione a sparlare di lui. Era fra questi un tale Silk�n, fratello di latte di Ka'b.

 

Nottetempo arrivarono alla porta della rocca di Ka'b il quale, da poco sposato, dormiva sulla terrazza con la propria moglie. Silk�n lo fece scendere con il pretesto di notizie importanti, mentre gli altri si tenevano in distanza.

=  Sono scappato da Medina perch� quel Maometto � un flagello - inizi� Silk�n - Tutto il paese � alla fame e nella miseria, e non abbiamo pi� viveri. - Chiese perci� grano e datteri per la propria famiglia.

Ka'b accett�, ma propose, in pegno della restituzione, nientemeno che i figlioli dello stesso Silk�n e dei suoi amici. Molto probabilmente fece ci� con buona intenzione, allo scopo di togliere a quella gente un po' di bocche da sfamare. Ma a Silk�n la proposta non piacque.

=  Darti in pegno i nostri figli sarebbe un disonore per noi - replic� - e tu dovresti spendere per mantenerli. Possiamo darti le nostre armi, che sono un pegno migliore.

Silk�n gli faceva questa offerta perch�, vedendo le armi, Ka'b non si spaventasse.

L'ebreo accett� e allora Silk�n chiam� i compagni, i quali si misero di fronte a lui, armati.

Ka'b aveva una capigliatura che gli scendeva sul collo, profumata di muschio e d'ambra. Continuamente Silk�n gli prendeva la testa e la tirava a s� respirandone i profumi e dicendo: - Che odore delizioso!

Cominciarono tutti a passeggiare; quando furono in mezzo al frutteto, Silk�n afferr� Ka'b per i capelli e grid�: - Addosso! In tre lo tennero fermo e gli altri lo uccisero con le spade. Uccisero anche la moglie, ed anche uno di loro, H�rit, fu colpito alla testa per errore, ma riusc� a rientrare.

 

Quando tornarono a Medina, albeggiava, ed il Profeta era immerso nella preghiera. Ragguagliato sull'impresa, ne fu contento e ringrazi� il Signore. Soffi� sulla testa di H�rit, il quale guar� immediatamente.

 

COSE ED USANZE:  Gli abitanti della Mecca, ancor oggi, vivono quasi esclusivamente di commercio. Non seminano e non raccolgono, ma vanno in Siria, sulle coste dell'Arabia e altrove. Ci� ai tempi di Maometto, ed ancor oggi.

 

FATTI MEMORABILI:  Dopo Badr, i coreisciti cessarono di recarsi in Siria, ma dopo sette od otto mesi si trovarono in difficolt�.

Cos� Abu Sufyan propose di far percorrere alle carovane strade desertiche ignorate da Maometto. In questo modo organizzarono una carovana grandissima, che inviarono in Siria.

Il Profeta, tuttavia, fu avvertito e mand� Zayd a intercettare la carovana, la quale fu avvistata presso un pozzo chiamato Quaradah. Abu Sufyan fugg�, e Zayd pot� consegnare tutte le merci a Maometto, il quale le divise. Era la met� del mese di Gum�d� secondo.

 

UCCISIONI COMANDATE:  Il capo degli ebrei di Haybar era un tale Sall�m, soprannominato Abu Rafi, abile parlatore, gi� amico di Ka'b, come lui compositore di satire contro il Profeta. Viveva egli nella citt� fortezza di Haybar.

I sette uomini che avevano ammazzato Ka'b appartenevano tutti alla trib� Aws, una delle due di Medina.

Allora gli Hazrag, che erano pi� numerosi, si riunirono e si accordarono per fare anch'essi qualcosa di analogo.

Decisero pertanto di ammazzare Abu Rafi, prepararono un commando di otto e resero noto al Profeta il loro progetto, che fu approvato.

Disse il Profeta: - Andate, ma non uccidete n� donne n� bambini.

 

Haybar era una fortezza che, a detta di al-T�bari, non aveva uguali nel mondo, protetta com'era da sette cinta fortificate, fornite ciascuna da una porta di ferro. Un solo guardiano, per�, aveva le chiavi di tutte le sette porte, ed alla sera le appendeva a un chiodo.

Fu cos� facile ad Abdallah, capo del commando, penetrare in Haybar, che peraltro gi� conosceva per esservi stato altre volte, impadronirsi delle chiavi e fare entrare i propri compagni.

Sguainate le spade raggiunsero l'appartamento di Abu Rafi, il quale era a letto con la moglie. Lo uccisero, risparmiando questa volta la donna, la quale, per�, diede l'allarme. Abdallah, nello scendere le scale di corsa, cadde e si spezz� una gamba; i compagni se lo caricarono sulle spalle e lo portarono fuori dal forte.

Gli abitanti accorsero, ma non ebbero il coraggio di inseguire il commando, temendo che fuori ci fosse Maometto con il grosso dell'esercito.

Cos�, i musulmani poterono attendere il mattino. Uditi i lamenti delle donne compresero che la loro missione aveva avuto buon esito.

Tornati che furono, il Profeta lod� gli autori dell'impresa e tocc� il ferito, guarendolo all'istante.

Gli ebrei che abitavano i dintorni di Medina rimasero atterriti da tanta audacia e vennero tutti a chiedere pace.

 

COSE ED USANZE:  Nel mese di Ramad�n il Profeta digiun�, istitu� la "Preghiera della festa" e raccomand� di fare "l'elemosina della festa".

 

FATTI MEMORABILI:  Nel mese di Sa'b�n il profeta spos� Hafsan, la figlia di Omar.

 

Dopo la sconfitta di Badr i coreisciti della Mecca non si davano pace perch� volevano prendersi la rivincita su Maometto. Chiesero pertanto aiuto alle trib� arabe le quali prepararono, anch'esse, un esercito.

Dopo un anno fu approntata una grossa armata, ed il comando ne fu affidato ad Abu Sufy�n, il quale decise di portare con s� l'idolo di Hub�l, il pi� grande fra quelli che stavano nel tempio della Mecca.

Ad incitare gli arabi alla guerra fu mandato un poeta debole e malaticcio che Maometto, dopo Badr, aveva liberato a patto che giurasse che mai pi� avrebbe pronunciato frasi contro di lui.

Il primo giorno del mese di Sawwal, Abu Sufy�n usc� dalla Mecca con l'esercito e con l'idolo di Hub�l sistemato sopra un cammello. Vi erano quindici donne, ciascuna con tre o quattro schiave al seguito.

L'esercito era formato da tremila uomini bene armati, abitanti della Mecca e arabi beduini. Duecento a cavallo, gli altri su cammello, settecento con corazze.

Marciarono su Medina, e arrivati alle porte della citt� si fermarono a ridosso di una grande montagna.

A Medina, Abdallah, capo degli Hazrag, consigli� la resistenza in citt�, poich�,  disse: - Nessuno ha mai assalito Medina senza andarsene sconfitto e distrutto.

Il Profeta accett� questo discorso, ma Al�, Omar e Mu'�d dissero: - Guidaci fuori, e ci vedrai combattere come a Badr!

Il Profeta accett� anche questo suggerimento, e disse: - Preparatevi.

Era il settimo giorno del mese di Saww�l. Il Profeta indoss� l'armatura e mont� a cavallo alla testa di mille uomini.

Abdallah, quello che aveva consigliato l'assedio, giunto in una localit� chiamata Sawt, a mezza parasanga da Medina, si ferm� e decise di tornare indietro. Fu seguito da trecento dei suoi. Richiesti, da un emissario del Profeta, di ritornare, non obbedirono, ed anche l'emissario rimase con loro.

Gabriele, allora, rec� questo versetto: - "Se sapessimo combattere vi seguiremmo".

= Dio � con noi, e questo basta - disse il Profeta, e continu� la marcia.

Maometto, pi� tardi, pass� in rassegna le truppe presso un luogo chiamato Sayh�n: gli rimanevano settecento combattenti. Come aveva fatto a Badr, rimand� quelli che erano troppo giovani, meno due.

 

COSE ED USANZE:  Il cieco Mirba, che era un ipocrita, si oppose a che il Profeta attraversasse il suo campo.

Quello degli "ipocriti" era il partito di opposizione a Maometto a Medina.

 

FATTI MEMORABILI:  Al levar del sole i musulmani giunsero al monte Uhud: il Profeta schier� i suoi guerrieri di fronte ai coreisciti, con le spalle volte alla montagna, per evitare che i nemici potessero accerchiarli. Ma siccome erano assai numerosi, i coreisciti vi riuscirono.

Anche i coreisciti si misero in ordine di combattimento, e Abu Sufy�n affid� il comando dell'ala destra, forte di cinquecento uomini, a H�lid, figlio di Wal�d. Costui, in seguito, pass� all'Isl�m, fu un fulmine di guerra, si distinse nella presa di Damasco e fu chiamato "La spada dell'Isl�m".

L'ala sinistra, anch'essa composta da cinquecento uomini, fu messa agli ordini di Ikrimah. Lo stendardo era al centro, portato dai discendenti di Abd al-D�r, figlio di Qusayy.

Disse Abu Sufy�n: - La sorte della battaglia � legata allo stendardo; finch� esso rimarr� alto, l'esercito resister�. - Cos�, lo stendardo fu consegnato a Talhah, l'uomo pi� valoroso di quel gruppo.

Avanti ai ranghi, fu messo il cammello con l'idolo di Hub�l; dietro a tutti, le donne.

 

In sulle prime, Zubayr, uomo del Profeta, attacc� H�lid e lo mise in fuga, ma Abu Sufy�n, con mille uomini, ristabil� la situazione.

 

Sul monte Uhud c'era una gola, passando attraverso la quale gli infedeli avrebbero potuto prendere i musulmani alle spalle. Il Profeta dispose all'imboccatura di questa gola cinquanta arcieri Ans�r, raccomandando loro di non abbandonare mai la posizione, n� in caso di vittoria, n� di sconfitta.

 

Il Profeta aveva indossato due corazze, e portava al fianco due spade. Abu Sufy�n, invece, mand� un oratore a convincere i medinesi che Maometto non era dei loro, e che non vi sarebbe stata mai guerra fra Medina e la Mecca, se essi non lo avessero accettato. Perci�, che si separassero da lui, e non vi sarebbe stata battaglia.

Ma i medinesi risposero con maledizioni e ingiurie.

 

Il Profeta ordin� allora una carica generale, che ebbe fortuna. Il cammello che portava l'idolo di Hub�l fu abbattuto, e l'idolo rovesciato. Al� colp� a una gamba Talhah, il reggitore dello stendardo, ma senza potersene impadronire. Abu Sufy�n si diede alla fuga e i musulmani smisero di inseguire i nemici.

Anche trenta fra i cinquanta arcieri abbandonarono la loro posizione, convinti che la battaglia fosse finita.

 

Fu a questo punto che H�lid, con duecento uomini, aggir� la montagna, uccise i venti arcieri musulmani e attacc� l'esercito del Profeta alle spalle.

Allora Abu Sufy�n, il cui stendardo resisteva ancora, riport� indietro i suoi, e la battaglia riprese vigorosa. Maometto non si mosse dal posto dov'era: Al� combatteva nelle prime file e la sua spada si spezz�. Chiese una spada al Profeta, e ottenne la d�-al-faqu�r, la migliore delle sue spade. Con essa Al� comp� imprese prodigiose, tanto che Maometto esclam�: - Non c'� spada come la d�-al-faqu�r, e non c'� eroe come Al�.

 

Tuttavia gli infedeli trionfavano e i musulmani erano in fuga verso Medina. Il Profeta fu colpito da una pietra che lo prese alle labbra rompendogli due denti davanti, poi da un'altra alla fronte. Uno dei suoi guerrieri, reggitore dello stendardo, fu ucciso e lo stendardo stesso, cadendo, gli venne in capo. Si ebbe infine un colpo di spada che fu attutito dalle due corazze, ma che lo fece cadere da cavallo. Si sparse allora la voce che Maometto fosse morto, e ci� demoralizz� il suo esercito, che scompose le fila e inizi� a ritirarsi, in piccoli gruppi, verso Medina, alcuni nascondendosi entro i cespugli del monte.

 

Intanto Hind, la moglie di Abu Sufy�n, insieme alle altre donne, si aggirava fra i cadaveri dei musulmani tagliando loro nasi e orecchie. Per suoi motivi aveva chiesto al guerriero Wahsi di uccidere Hanzah, uno dei meccani seguaci Maometto, promettendogli in cambio tutti i suoi numerosi gioielli, Quando trov� Hanzah morto, gli apr� il corpo, gli strapp� il fegato, lo lacer� a brandelli coi denti e lo mastic�. Da allora fu soprannominata "la mangiatrice di fegato".

Al�, intanto, continuava a combattere. Lo vide Anas, uno dei suoi, gi� ferito, e gli disse: - Il Profeta � morto!

= Se � morto, non voglio restare in vita - rispose Al�, ed Anas stesso, continuando a combattere, mor�.

 

Maometto intanto, lasciato per morto, e ferito invece non gravemente, solo dopo grandissimo sforzo, anche per il gran peso delle due corazze che indossava, riusc� a mettersi seduto e a farsi riconoscere dai suoi.  Come vide Omar e Abb�s che lo cercavano fra i morti, li chiam�. A sua volta Abb�s, che era uno zio di Maometto, sal� su un'altura e cominci� a gridare:- Musulmani non rattristatevi, il Profeta di Dio � vivo!

Udendo queste parole, tutti quelli che si nascondevano nella montagna, fra la vegetazione e  i massi, accorsero e si raccolsero intorno al Profeta. Anche Al�, che stava ancora combattendo, torn�, raccolse lo stendardo e lo fece sventolare di nuovo. Cos�, un centinaio di uomini si raccolsero intorno al Profeta, e gli infedeli ristettero.

 

LEGGENDE:  Tranne che a Badr, scrive al-T�bari, gli angeli non avrebbero mai preso parte ai combattimenti.

In realt� parteciparono anche a un'altra battaglia, descritta nella parte finale di questa sinossi.

 

FATTI MEMORABILI:  Il Profeta, con la parte dell'esercito che gli era rimasta, riusc� a rientrare a Medina, ma in questa citt� non vi era casa che non fosse in lutto.

 

Fra la Mecca e Medina vi erano due trib� denominate 'Adl e al-Q�rah, dalle quali due uomini vennero a Maometto per chiedere qualcuno che potesse insegnar loro la conversione all'Isl�m. Affermarono di essere dalla parte di minoranza in quanto il loro popolo, in maggioranza, teneva per i meccani e per Abu Sufy�n.

Maometto invi� sei compagni, i quali, insieme ai due delle trib�, si fermarono presso un pozzo chiamato Rag�, appartenente ai Ban� Hudayl. I due erano traditori e si erano accordati con Abu Sufy�n allo scopo di catturare alcuni maomettani e portarli alla Mecca per interrogatorio.

Proditoriamente aggrediti, tre di quei di Maometto morirono combattendo, mentre altri tre si arresero e furono legati. Uno, in seguito, tent� di fuggire e fu ucciso. Gli ultimi due, Zayd e Hubayb, furono portati alla Mecca e venduti.

Dopo di che furono uccisi anch'essi, a scopo di espiazione.

 

LEGGENDE / MIRACOLI:  Accaddero alcuni miracoli:  Uno dei musulmani morti nel pozzo Rag�, si chiamava Asim. Di costui una donna della Mecca aveva richiesto il cranio, allo scopo di farsene una coppa da bere, in quanto i suoi figli erano morti nella recente battaglia, proprio per mano di Asim.

Andati, per toglierlo dal cadavere, i mecchiani trovarono uno sciame d'api pronte a sua difesa, tanto che non poterono portare a termine il loro intento. Alla sera, quando le api non c'erano, Dio invi� un torrente in piena che port� via per sempre il corpo di Asim,   il quale, in tal modo, non pot� pi� essere offeso.

 

UCCISIONI COMANDATE:  Quando il profeta seppe dell'accaduto ne fu molto afflitto. Fece venire 'Amr, uomo assai coraggioso e veloce nel correre; gli assegn� un compagno e gli diede ordine di recarsi alla Mecca e di uccidere, comunque potesse, Abu Sufy�n.

'Amr vi si rec� e si mise a fare i giri intorno al tempio, ma fu riconosciuto e inseguito, per� invano.

Riusc� comunque a fuggire dalla citt� e a nascondersi in una caverna, con il compagno, per tre giorni.

Dopo alcune avventure, riuscirono a uccidere due coreisciti e a catturare una spia.

Il profeta li elogi� per questa impresa.

 

FATTI MEMORABILI:  Nel mese di Safar, nel quarto anno dell' �gira, quaranta musulmani che erano stati inviati nella regione del Nagd per convertire gli infedeli, furono uccisi.

 

COSE ED USANZE:  Il prezzo del sangue.

Essendo stati uccisi, dai musulmani, due innocenti della trib� dei Ban� Amir, costoro chiesero a Maometto "il prezzo del sangue", pena una guerra. Il Profeta riconobbe il suo torto e accett�.

Ordin� pertanto di raccogliere la somma tassando gli abitanti di Medina e chiamando a contribuire anche i giudei che gli erano obbligati per trattato, quali i Ban� Nad�r, i Quarayzah e quelli di Fadak. And� lui stesso, con un asino, a chiedere il soldo.

 

FATTI MEMORABILI:  Arrivato presso la fortezza dei Ban� Nad�r, a una parasanga da Medina, fu accolto bene e invitato ad entrare, ma prefer� rimanere fuori, e attese appoggiato alle mura.

I maggiorenti ebrei che erano usciti per udire Maometto, dissero: - Noi rientriamo nella fortezza per suddividere la somma. Tu aspettaci qui.

Entrati gli ebrei per deliberare sulle offerte da dare, alcuni di loro si accordarono, invece, per ucciderlo. Cercarono perci� di far rotolare sul suo capo un masso, dall'alto del muro.

Ma Gabriele venne ad avvertirlo, ed egli si allontan� dal muro, fingendo di andare a fare un bisogno sotto alcuni alberi.

Se ne torn�, invece, a Medina, senza avvisare i suoi, fra i quali era Al�. Costoro, non vedendolo pi�, dopo un certo tempo se ne tornarono a loro volta.

Irritato con i Ban� Nad�r, Maometto invi� loro un ultimatum di guerra che i giudei accettarono preparandosi ad emigrare in Siria. Senonch� Abdallah, figlio di Ubayy, li incoraggi� a combattere promettendo loro duemila uomini.

Senonch� Abdallah, dopo avere illuso i giudei, non mand� aiuti, ed anzi, uno dei suoi figli, che si chiamava Abdallah anche lui, si schier� dalla parte di Maometto.

I Ban� Nad�r si arresero dopo undici giorni incruenti d'assedio. Il Profeta concesse che gli uomini partissero con le mogli e i bambini, con il carico di un cammello a famiglia, e senz'armi.

 

DISTRIBUZIONE DEL BOTTINO:  Dio assegn� i beni dei giudei al Profeta e non ai musulmani, perch� non c'era stato combattimento. Maometto distribu� il bottino a coloro che avevano lasciato la Mecca con lui, e diede nulla agli altri.

Dio rivel� questo versetto: - Quello che Dio ha concesso di bottino al suo apostolo, sulla popolazione della citt�, esso appartiene a Dio, all'apostolo, ai parenti dell'apostolo, agli orfani, ai poveri e al viaggiatore (LIX, 7).

 

FATTI MEMORABILI:  Nella prima met� del mese di Gum�d�, molti arabi delle trib� dei Ban� Ta'labah, Gataf�n e Muhar�b, stavano radunandosi col proposito di assalire Medina. Maometto allora si inoltr� con l'esercito nel deserto, allo scopo di precederli e sorprenderli.

Appena gli arabi videro l'esercito di Maometto, i loro cuori si riempirono di paura e fuggirono.

I musulmani, in preghiera, gridarono: - "All�h akhar!", frase che significa: - "Iddio � il pi� grande", la quale ricorre sempre nelle preghiere dell'Isl�m, ed � questo un vero e proprio grido di guerra.

 

COSE ED USANZE / PREGHIERA:  I teologi islamici non sono d'accordo sull'obbligo della preghiera in comune. Alcuni dicono che quest'obbligo esiste, e precisano che, se la preghiera in comune non fosse obbligatoria, Dio non l'avrebbe ordinata in presenza del nemico e nel pericolo.

Altri sostengono che "la preghiera del pericolo" non dev'essere recitata da tutti, ma che poteva esserlo solo dal Profeta, in quanto aveva carattere di benedizione.

 

MATRIMONI:  All'inizio del quinto anno dell'�gira, il Profeta spos� Zaynab, gi� maritata a Zayd, che il Profeta aveva adottato e che era chiamato suo figlio.

Il Profeta si rec� a casa di Zayd e vide Zaynab seduta, a capo scoperto. Distolse lo sguardo, ma quando suo marito Zayd ritorn�, saputo il fatto, decise di ripudiare la moglie.

= E' probabile che tu gli abbia fatto effetto - disse Zayd alla moglie - In questo caso non posso pi� stare con te.

Il Profeta, udita l'intenzione di Zayb, cerc� di dissuaderlo.

= Suvvia, non lasciare tua moglie - disse - Trattala bene e obbedisci a Dio, che dice: "Trattieni presso di te tua moglie e temi Dio". - Nonostante ci�, Zayb ripudi� Zaynab.

In seguito, Zaynab usava dire alle altre mogli del Profeta:

=  Voi siete state sposate dal Profeta, ma io sono stata sposata a lui da Dio.

 

FATTI MEMORABILI:  Molti arabi in armi si erano radunati nei pressi di Dumat al-Gandal, una localit� nel deserto. Maometto allora raccolse un esercito e si mise in marcia verso di loro. Avvisati del suo arrivo, gli arabi presero la fuga.

 

Dopo che Maometto ebbe espulso di Ban� Nad�r, i maggiorenti ebraici si recarono in Siria e visitarono tutti i paesi e le trib� arabe chiedendo aiuto contro il Profeta. Altri giudei mandarono le loro persone pi� ragguardevoli alla Mecca, e i coreisciti acconsentirono di allearsi ai giudei e alle trib� arabe.

Il Profeta, avvertito che gli infedeli si erano messi d'accordo per muovergli contro, riun� i suoi a consiglio, e tutti si accordarono nel parere di asserragliarsi in citt�.

Il persiano Salm�n consigli� di scavare, intorno alla citt�, un fossato, allo scopo di impedire l'avvicinamento della cavalleria. Tale consiglio fu accettato, e si scav� intorno a Medina un fossato profondo venti cubiti e largo altrettanto.

Il Profeta veniva ogni giorno ad assistere allo scavo, sedendosi sotto una tenda eretta per lui. In sua presenza, infatti, gli uomini lavoravano con pi� zelo.

Finalmente l'esercito degli infedeli arriv�, ed era cos� numeroso e cos� bene armato che gli abitanti ne rimasero costernati, nonostante Maometto, gi� da prima che essi arrivassero, li avesse incoraggiati.

= Arriver� un esercito la cui vista sbalordir� i medinesi - aveva detto - ma Dio ci dar� la vittoria ed i nemici volgeranno in fuga.

Quando gli infedeli videro il fossato intorno a Medina, rimasero perplessi, non avendo mai visto nulla di simile. Impossibilitati a varcarlo, venivano ogni giorno alle porte della citt�. Il Profeta rimaneva sul bordo del fossato, non allontanandosene, neanche di notte. Nessuno usciva da Medina per combattere.

Gli infedeli rimasero nelle loro posizioni 26 giorni, senza che mai si venisse alle spade; tutto si riduceva a un reciproco lancio di frecce.

Uno fra i pi� ragguardevoli coreisciti si gett� nel fossato, insieme a sei dei suoi, senza per� riuscire a varcarlo. Mentre se ne tornavano, Al� balz� dentro a sua volta e sfid� il coreiscita.

=  Non vorrei - disse costui - che tu perissi per mano mia.

=  Io invece voglio che tu sia da me ucciso - ribatt� Al�, che  lo abbatt� con un colpo e gli tagli� la testa.

Amr, figlio di 'Abd Wudd, era uno fra i pi� valenti guerrieri coreisciti: sulla fronte del suo cavallo stava uno specchio cos� brillante, che nessuno poteva fermarvi lo sguardo. Udito, da alcuni dei suoi, lodare Al�, adottato dal Profeta, fu preso da tal desiderio di mostrarsene superiore, che si avvicin� al fossato, manifestando la sua volont� di sfidarlo.

Al� avvertito, varc� il fossato e gli and� incontro.

=  Chi sei? - Chiese Amr.

=  Sono Al�, figlio di Abu T�lib.

=  E cosa vuoi?

=  Sono venuto per ucciderti.

=  Provo rimorso - aggiunse Amr - a combattere contro un bambino.

=  Io invece - ribatt� Al� - non prover� alcun rimorso.

Al� invit� Amr a combattere a piedi e costui imprudentemente accett�, tagliando con un fendente i garretti al proprio cavallo, costringendo in tal modo s� stesso a non fuggire.

I due si scagliarono l'uno contro l'altro e lottarono dal mattino all'ora della prima preghiera. Entrambi paravano i colpi dell'avversario. Ad un certo punto Al� disse ad Amr: 

=  Non avevi detto che non ti saresti fatto aiutare da alcuno?

=  E chi mi aiuta?

=  Sta venendo tuo figlio a soccorrerti.

Amr si volt� per guardare e Al� ne approfitt� per assestargli un fendente e tagliargli una gamba. Amr cadde gridando: -  Hai usato l'astuzia, Al�.

=  Il duello � astuzia, ribatt� Al�.

Amr afferr� la sua gamba tagliata e la gett� contro Al�, ma costui lo colp� di nuovo, tagliandolo in due. Quindi ripass� il fosso e ritorn� dai suoi.

Dissoltosi il polverone, gli infedeli scorsero il cadavere di Amr. Si persero d'animo e non cercarono pi� di combattere.

 

Un grosso personaggio dei Ban� Gataf�n, certo Nu'aym, aveva nel cuore simpatia per l'Isl�m. Si lev� nottetempo e si rec� dal Profeta. Fece professione di fede e chiese istruzioni.

=  Il mio desiderio - rispose il Profeta - � che tu torni dagli infedeli e cerchi di seminare fra loro discordia.

Nu'aym aveva rapporti di amicizia con tutti i capi dell'esercito infedele, soprattutto con Abu Sufy�n, e riusc� effettivamente a mettere incomprensione fra costui e i giudei.

 

Al calar della notte Dio scaten� sull'accampamento degli infedeli un vento che rovesci� tutte le loro tende; a causa di ci� Abu Sufyan decise di abbandonare il campo, e infatti lo fece in quella stessa notte. 

=  Non abbiamo pi� foraggio - rifer� ai suoi - e le nostre bestie muoiono. In pi�, i giudei Qurayzah si sono messi contro di noi e si sono uniti a Maometto. - Ci� che non era vero.

 Questo accadde nel quinto anno dell'�gira, durante gli ultimi dieci giorni del mese di Saww�l.

Allora il Profeta disse: - I coreisciti non ci attaccheranno pi�. Toccher� a noi provocarli.

 

Gabriele disse al Profeta: - Dio ordina di non deporre le armi prima di avere ragione della trib� dei Ban� Qurayzah. Dopo di che il Profeta usc� da Medina, raggiunse il territorio delle fortezze dei Ban� Qurayzah e li assedi� per 25 giorni, al termine del quali i giudei, ridotti allo stremo, chiesero di arrendersi.

 

UCCISIONI COMANDATE:  Agli ottocento ebrei che rimasero e che Maometto riusc� a catturare, furono legate le mani e requisiti i loro beni. Rimasero legati tre giorni, sino a che le loro cose non furono portate a Medina.

Dopo di che il Profeta fece scavare un fossato nella piazza del mercato, si sedette sull'orlo, fece chiamare Al� e Zubayr figlio di al-'Aww�m, e diede loro l'ordine di prendere le spade, di sgozzare l'uno dopo l'altro gli ebrei e di buttarli nella fossa. Risparmi� le donne e i bambini, ma fece uccidere i maschi puberi. Fu uccisa anche una donna che aveva fatto perdere la vita a un musulmano gettando un sasso da una terrazza.

Un piccolo numero di giudei ottenne la grazia per intercessione.

 

DISTRIBUZIONE DEL BOTTINO:  Il Profeta tenne un quinto dei beni dei giudei, oltre a una ragazza bellissima di nome Rayh�nah. Divise il resto fra i suoi compagni in ragione di una parte per ogni fante e due parti per ogni cavaliere, e stabil� che tale formula di suddivisione rimanesse legge sino al giorno della resurrezione.

Ci� accadde nel mese di D� al-g�'dah, nel quinto anno dell'�gira.

 

FATTI MEMORABILI:  Il Profeta mosse contro la trib� araba dei Ban� Lihy�n, quella che aveva ucciso i sei musulmani inviati ad insegnare l'Isl�m.

Avutane sentore, i Ban� Lihy�n fuggirono sui monti e il Profeta, non trovando nessuno, torn� a Medina.

 

Uyaynah, figlio di Hisn, alla testa di cinquanta cavalieri, fece una incursione nel territorio di Medina e si impadron� di alcuni cammelli che il Profeta aveva mandato al pascolo sotto la custodia di uno schiavo nero di nome Riyah.

Costui fugg�, per dare l'allarme, ma Salimah, compagno del Profeta, abile arciere e imbattibile nella corsa, attacc� da solo i cavalieri e riusc� a riportare indietro i cammelli. Del che il Profeta fu assai soddisfatto.

 

'A'isah, una delle mogli del Profeta, quella che si vantava di essere stata sposata vergine, viaggiava, al seguito del Profeta, su una lettiga chiusa da una tenda, dalla quale usciva ogni tanto, per le abluzioni. Quando era assente, la lettiga rimaneva scoperta, sicch� gli uomini della carovana sapevano che lei era assente.

Una notte, per�, ella usc� dimenticando la tenda rinchiusa, sicch� i carovanieri, credendola all'interno della lettiga, partirono lasciandola a piedi.

'A'isah rimase sul posto, convinta che, scoperta la sua assenza, il Profeta avrebbe mandato qualcuno a cercarla. Senonch� la trov� Safw�n, il quale aveva l'ordine di stare in retroguardia e di ripassare dall'accampamento per raccogliere eventuali oggetti dimenticati.

Cos�, vedendo 'A'isah sola e in difficolt�, la fece salire sopra un cammello e si mise in cammino.

Maometto intanto, accortosi dell'assenza, aveva mandato indietro Al�, il quale trov� subito i due, che stavano ritornando.

La cosa fu presto di dominio pubblico, e molti commentarono il fatto malignamente, dicendo che Safw�n, in fondo, era pi� giovane e pi� bello di Maometto. E queste voci continuarono anche a Medina, dopo che la carovana arriv�. Ci fu, infatti, chi disse di aver visto i due in vari posti, ed il Profeta era molto turbato da ci�.

Ad 'A'isah disse nulla, ma quando si recava da lei si mostrava freddo.

'A'isah, venuta anche lei a conoscenza della diceria, si inquiet� al punto di ammalarsi di pena.

Venticinque giorni dopo, siccome 'Abdall�h, figlio di Ubayy, continuava a diffondere la calunnia, il Profeta convoc� i fedeli e lament� pubblicamente il fatto. Convoc� anche Al�, e Us�mah figlio di Zayd, e li interrog�.

Us�mah scagion� 'A'isah, e Al� consigli� a Maometto di scegliersi un'altra donna, piuttosto che rimanere nel dubbio. Anche Bar�rah, una delle schiave di 'A'isah, giur� in favore della virt� della sua padrona. 'A'isah stessa, convinta che nessuno avrebbe potuto testimoniare per lei in modo totalmente sicuro, auspicava che Gabriele venisse a portare al Profeta una rivelazione.

 

COSE ED USANZE:  E Dio, in favore della innocenza di 'A'isah, rivel� 17 versetti, per i quali il Profeta si consol� molto. 'A'isah si prostr� e rese grazie. Dio stesso ordin� poi al Profeta di far somministrare ai calunniatori ottanta vergate, (non "frustate" n.d.r.), pena ancor oggi comminata nell'Isl�m per diffamazione d'adulterio, sebbene difficile a comminarsi, in quanto necessitante di quattro testimoni oculari del compimento del fatto.

Ne fece le spese Hass�n, un poeta, il quale, guarito dalle brucianti escoriazioni, compose versi satirici su Safw�n, il presunto amante, il quale, incontratolo, rispose con un fendente di spada che lo fer� gravemente, lasciandolo comunque in vita.

Giunta la cosa a conoscenza del Profeta, egli impose a Hass�n di perdonare Safw�n. Hass�n perdon�, e Maometto, per premiarlo, gli regal� un frutteto di datteri e, molto pi� tardi, anche una schiava egiziana di nome Sir�n.

 

PENSIONI:  (Nota di Sergio Noja):  Tutto l'Isl�m si resse per molto tempo, dopo le conquiste, sulle pensioni che venivano pagate a coloro che avevano combattuto, alle vedove, ai figli, ecc., basandosi sulle tasse che venivano riscosse dal non-musulmani, nei territori conquistati.

Principale ragione della caduta di questo sistema fu la conversione dei non-musulmani delle terre conquistate all'Isl�m che, si pu� vedere, proprio per questa ragione, non fu mai missionario (sarebbero mancate le entrate!).

Al contrario, fu questa la ragione della dissoluzione della cristianit� dell'Egitto e dell'Africa settentrionale, che entr� nell'Isl�m, si pu� dire, per ragioni fiscali.

 

Esisteva comunque al tempo, nelle regioni citate, un vuoto di potere che l'Impero bizantino non poteva colmare.

 

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PARTE PRIMA:  La preparazione

PARTE SECONDA:  L'epos

PARTE TERZA:  Il consolidamento

PARTE QUARTA:  Apoteosi ed epilogo

 

 

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